Storia e volontariato si fondono nella mostra sulla Prima guerra mondiale del CSV Molise

Tutto pronto per un grande evento culturale che avrà il compito di raccontare un pezzo di storia
importante dell’Europa, facendola scoprire ai giovani in modo accattivante e stimolando emozioni e
riflessioni grazie a immagini e racconti di vita vera.
Da giovedì 27 marzo a domenica 6 aprile nella Caserma ‘Generale Pepe’, in via Verdone 1 a
Campobasso, sarà visitabile gratuitamente la mostra dal titolo ‘1914: Qualcosa di nuovo sul
fronte occidentale’, organizzata dal CSV Molise in collaborazione con l’Ufficio Affari
Territoriali e presidiari Molise del Comando Esercito Abruzzo Molise e con il Liceo Classico
Statale M. Pagano di Campobasso. L’evento ha ottenuto il patrocinio dell’Università degli
Studi del Molise, dell’Ufficio Scolastico Regionale del Molise e del Comune di Campobasso.
EVENTO DI APERTURA
Giovedì 27 alle 10:30 è in programma il convegno inaugurale all’Auditorium del liceo
Pagano di via Scardocchia, a Campobasso.
Dopo i saluti istituzionali del presidente del CSV Molise Gian Franco Massaro, del Capo Ufficio
ATP Tenente Colonnello Nicola Piscicelli, della sindaca di Campobasso Marialuisa Forte, della
dirigente dell’USR Molise Maria Chimisso e del dirigente scolastico del liceo Classico Antonello
Venditti, si darà il via ai lavori, moderati dalla docente Unimol Fulvia Ciliberto. Interverranno il
professore dell’Ateneo molisano Giovanni Cerchia, lo storico Antonio Salvatore e il curatore
della mostra Antonio Besana.
L’esoisizione è composta da pannelli illustrativi con documenti, lettere e immagini e da materiale
originale della Prima guerra mondiale proveniente dal Museo Internazionale delle Guerre Mondiali
(M.I.G.M.) di Rocchetta a Volturno, cimeli che aggiungono all’evento un ulteriore contenuto storico.
L’obiettivo è avvicinare le nuove generazioni al volontariato, facendo in modo che
conoscano e approfondiscano temi storici che ritornano tremendamente attuali con i
numerosi conflitti in corso in questa epoca.
Le ragazze e i ragazzi del Liceo Classico del capoluogo, formati dal curatore Antonio Besana e
dalla docente Dora Iafanti, vestiranno i panni delle guide e condurranno i visitatori lungo un
percorso ad alto impatto emozionale.
GIORNI E ORARI
La mostra, con ingresso gratuito, sarà visitabile dal 27 marzo al 6 aprile 2025 nella Caserma
‘Generale Pepe’ (ex Distretto Militare) del Comando Militare Esercito Abruzzo Molise, in via
Verdone 1, dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle ore 16:00.
Nei giorni prefestivi e festivi è necessaria la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni di visite guidate telefonare al numero: 392-8749655. Oppure
scrivere a: infoeventicb@gmail.com .


LA MOSTRA
Partendo da un fatto storico avvenuto durante la Prima guerra mondiale, l’esposizione vuole
approfondire le motivazioni profonde per cui alcuni soldati dei due schieramenti si resero
protagonisti di un momento unico nella storia recente.
L’inizio è il 25 dicembre 1914, Belgio, il luogo il settore settentrionale del fronte occidentale, trincee
delle Fiandre, sud di Ypres. Quello fu il primo Natale della Prima guerra mondiale. Nelle trincee
contrapposte si affrontavano tedeschi da una parte e francesi e inglesi dall’altra ed erano passati
cinque mesi dall’inizio della guerra. Da combattimenti e una logorante guerra di posizione e molti
speravano ancora che il conflitto potesse finire in pochi mesi. Nella notte di Natale del 1914
avvenne qualcosa di impensabile: una tregua. Non fu ordinata per un accordo tra comandi dei due
schieramenti ma spontanea, dichiarata dai soldati francesi, inglesi e tedeschi. La notte di Natale
qualcuno nelle trincee si mise a intonare i canti della tradizione natalizia, e i soldati scoprirono che,
pur con parole diverse, conoscevano le melodie. Le luci delle candele furono poste sui bordi delle
trincee. Qualcun altro propose di smettere di parare. La proposta fu accettata, e i soldati sui due
fronti uscirono allo scoperto e si incontrarono nella “terra di nessuno”. Si parlarono, si strinsero la
mano, si abbracciarono, fu celebrata una messa. La mattina di Natale seppellirono i caduti delle
due parti e ci fu una funzione funebre. I soldati fumarono e cantarono insieme, talvolta si
scambiarono auguri e doni, capi di vestiario e bottoni delle divise, cibo, tabacco, fotografie degli
amici e delle famiglie e ricordi del tempo di pace. Questi episodi vennero riportati nelle lettere che i
soldati mandarono ai familiari con qualche foto ricordo. «In un istante uomini con concezioni, idee
e propositi stanno insieme se sanno ricercare l’essenziale», spiega il curatore della mostra.
Il focus è quindi sul rischio della perdita di umanità e sugli orrori della guerra che ancora
non avevano fatto presa negli animi dei soldati. La memoria del Natale aveva un significato:
nelle trincee delle Fiandre le radici cristiane dell’Europa erano un patrimonio comune,
un’esperienza viva negli schieramenti contrapposti.

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