Quando il Governo o suoi singoli componenti, si occupano dei pensionati, non lo fanno per rimediare alle disattenzioni ed al menefreghismo di quasi tutti i governi che si sono succeduti, negli ultimi venti anni, verso il problemi dei pensionati, ad incominciare dalle pensioni da fame, dal nessuno adeguamento dell’assegno pensionistico che, anno dopo anno, ha perso potere d’acquisto e che in 20 anni, ha visto evaporare il 50% del suo valore, ha dichiarato il Segretario Nazionale del Partito Pensionati per l’Italia, Nello Lanzerotto.
I diritti, per i pensionati e oggi, per gli italiani tutti, sembrano un optional. Il primo che si alza la mattina ha l’ardire, l’arroganza, di mettere in discussione sacrosanti diritti acquisiti nel tempo: che fine ha fatto la certezza del diritto? Si giunge a parlare del ricalcolo pensionistico, di tutte le pensioni, secondo il metodo “contributivo”, più penalizzante, si parla da tempo, con dovizia di particolari di un contributo di solidarietà, che quei “ricchi e straviziati pensionati “ da duemila euro al mese, dovrebbero pagare. Ma non dovevano essere le pensioni d’oro a pagare il “contributo “? Sono forse d’oro le pensioni da duemila euro al mese? Tasse, balzelli di ogni tipo e specie, le spese quotidiane della vita e… forse…anche l’affitto, e ora, se va in porto, pure il “contributo di solidarietà “che, secondo notizie di stampa, dovrebbe essere del 10%, porteranno il presunto “pensionato- paperon”, dritto dritto, a fare la fila alla Caritas. I Pensionati – ha continuato Lanzerotto – non possono più tacere, ora veramente BASTA, la sopportazione non è più possibile. Le belle parole, il sorriso a “bocca larga”, gli ottanta euro, fritti, rifritti, ritriti (che pagano anche i pensionati), hanno stufato. Le pensioni sono da fame, devono essere aumentate. Esiste un patto, esistono delle leggi, delle regole, vigenti al momento del pensionamento e quelle regole, quelle leggi, vanno rispettate. Un Governo che smentisce un “patto” con i suoi cittadini, perde credibilità, è inaffidabile, perde fiducia. In Italia è stata già fatta la riforma delle pensioni che era quella “Dini” – ha rimarcato Lanzerotto – una riforma estremamente penalizzante e nel corso del tempo, vi sono stati tanti altri aggiustamenti, tra cui, la disastrosa legge “Fornero”. Le mani dei Governi, sempre nelle tasche dei pensionati. Altro che “contributo di solidarietà” per i pensionati. Paghino deputati. senatori, eurodeputati, alti dirigenti dello Stato e delle Regioni, degli Enti vari ecc., si taglino le consulenze e la marea di sprechi, si taglino gli stipendi dei dipendenti della Camera, Senato, Presidenza della repubblica ecc.ecc. , si lascino in pace i pensionati che hanno lavorato, molte volte in condizioni durissime e pagato fior di contributi. Il Presidente del consiglio, Sig. Renzi, più volte ha parlato delle pensioni di reversibilità, e certamente non per rivalutarle: già oggi tante vedove fanno la fame ed non è escluso che fra qualche tempo, se eventuali “tagli” dovessero andare in porto, saranno costrette, magari, ottantenni ed incurvite, a lavare le scale. Non è questa l’Italia che ci piace: un Paese che pretende affetto, lealtà e fiducia, da parte dei suoi cittadini, deve avere gli stessi sentimenti, verso i suoi cittadini, lo stesso comportamento che vorrebbe o pretende dagli Italiani. Quando qualcuno si arrovella il cervello per escogitare sistemi penalizzanti che evitino, comunque, la bocciatura della Corte Costituzionale, c’è veramente da dire: “fermate il treno, voglio scendere”. Questo Governo, il Governo Renzi – concluso Lanzerotto – ha veramente deluso il Partito Pensionati per l’Italia, e forse, milioni di italiani. Si vada finalmente al voto e siano gli italiani a decidere la vita ed il futuro del Paese.
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