In un momento estremamente delicato, complesso e difficoltoso come quello che stiamo vivendo, il rilancio dell’azione istituzionale tra governo regionale e delegazione parlamentare, scaturita dalla conferenza stampa tra il Presidente Frattura e il Senatore Ruta, deve essere, per tutti gli interpreti del centrosinistra e più in generale per tutti i soggetti a cui tale proposta è stata sottoposta a giudizio, la direttrice politica da cui far scaturire le proprie scelte.
Dico ciò sapendo di compiere un’affermazione forte, ma sapendo anche che quanto accaduto rappresenta in Molise il fatto politicamente più rilevante per il medio-lungo periodo poiché sottende, esclusivamente nel merito, a riaffermare contemporaneamente un principio e una storia. La supremazia delle linee politico-amministrative rispetto al decisionismo della contingenza e la continuità storica che dette linee hanno con il campo del centrosinistra molisano.
Non sono a ben vedere questioni teoriche. Sono a mio modo di intendere le cose, questioni sostanziali. Infatti nelle difficoltà generali a cui la congiuntura economica mondiale ci sottopone, unitamente ad un quadro regionale costituito da gravi carenze sistemiche e da anni di scelte politiche sbagliate, il centrosinistra, nel tentativo di offrire soluzioni specifiche ai singoli problemi, può rischiare di perdere di vista il disegno generale della propria azione. In questo quadro, ridisegnare la rotta generale intorno a pochi punti chiave, capisaldi del programma con cui si vinsero le elezioni, ha uno straordinario valore in termini politici, di programmi amministrativi e di volontà nel ricostruire un rapporto tra cittadini e istituzioni democratiche. Altrettanto importante è sottolineare come i suddetti punti abbiano fatto parte dei programmi amministrativi già a partire dalle giunte Veneziale e Di Stasi e che furono messi da parte nella lunga parentesi del centrodestra per lasciare il passo a scelte di segno opposto. Infatti al netto delle questioni di maggiore attualità, il centrosinistra molisano ha sempre perseguito il disegno di una sanità a prevalenza pubblica nella distribuzione dei posti letto e in un sistema viario che potenziasse le reti ferroviarie e stradali già presenti, in particolare con il raddoppio delle corsie della Trignina e della Bifernina.
Aver rimesso in posizione baricentrica dette questioni, insieme a quelle del risanamento dei conti pubblici, della sospensione delle autorizzazioni per la costruzione delle centrali a biomasse e per la risoluzione delle vertenze regionali rafforzando la proposta del patto per il lavoro e la costituzione dell’area di crisi, sono il solo modo per prendere per mano il Molise e condurlo al di là della palude.
Mi auguro che si continui in questa direzione arrivando all’assemblea generale del centrosinistra riuscendo a definire le modalità e i tempi in cui incardinare le proposte, al fine di dare concretezza a quanto detto.
Intendo concludere comunicando la mia adesione alla manifestazione della CGIL del 25 ottobre. È importante parteciparvi perché sabato ci saranno tantissimi lavoratori e lavoratrici, pensionati e giovani che manifestano portando in piazza temi centrali per il Paese. Il Pd e noi tutti abbiamo il dovere di ascoltarli. Ognuno per la propria parte e per quello che rappresenta. La riforma del lavoro, le politiche di crescita e sviluppo, la difesa dei beni comuni, l’autonomia delle regioni e il tema della rappresentanza nei corpi intermedi sono gli snodi chiave di quello che sarà l’Italia e il futuro degli italiani. Dinanzi a ciò non c’è Leopolda che tenga. Parafrasando Cuperlo, se riusciremo ci passeremo lunedì!