«Quali opportunità pastorali per Bojano, guardando al futuro della GAM?
Carissimi fratelli e sorelle, è opportuno, come parroci della città di Bojano e come vescovo della diocesi, in sintonia con il cammino della Pastorale diocesana del lavoro, riflettere con voi su questo importante fatto, avvenuto per la città di Bojano, in seguito alla risposta al Bando dell’azienda, che è stata espressa con lettera formale, in data 14 giugno 016. Leggeremo l’evento soprattutto dal punto di vista pastorale, pur se collegato con l’aspetto sindacale e politico.
- Grazie a Dio, perché ha ascoltato la nostra intensa preghiera, espressa durante il Giubileo delle aziende, celebrato con solennità e buona partecipazione, il 30 aprile 016, con lo slogan, programmatorio: Riapriamoci le porte delle nostre aziende. E’ stato vinto lo scetticismo di molti, anche in ambienti ecclesiali. Maria e Giuseppe ci hanno ascoltato. San Bartolomeo ora ci guiderà alla meta, per far ripartire in modo pieno l’intero comparto aziendale e la filiera così preziosa per tutto il Matese e il Molise stesso. Sarà utile pensare ad un momento liturgico specifico, di ringraziamento, nei prossimi giorni.
- Grazie all’imprenditore abruzzese Iannascioli, che con la catena Sagem, ha accolto questa opportunità. L’offerta è seria. La ditta riscuote fiducia. La scelta è ben oculata. Progressiva, per non commettere errori futuri. Grazie allora a tutti coloro che hanno accompagnato il cammino, non facile, di questa trattativa. Specie a Confcooperative. E grazie ancora una volta all’intera filiera del pollo molisano, che ha sempre tenuto alto il livello, nelle nostre piccole ma preziose aziende familiari. E’ questione di identità. Di fierezza matesina. Per un futuro di speranza, per l’intera Regione, perché se tira l’agricoltura, tira tutto il futuro delle nostre famiglie, anche per chi opera in altri settori, molti differenti. E’ in gioco il bene comune.
- Un grazie particolare va poi espresso per chi ha operato per creare le condizioni, sociali e politiche, onde possa essere favorito il gioco degli investimenti finanziari, sul nostro territorio. Così si è resa attrattiva la nostra terra e le nostre aziende. Il patto territoriale, il patto per il lavoro (già sostenuto anche da papa Francesco nella sua visita tra di noi!) ha funzionato. Perché questo resta il ruolo della politica: favorire le condizioni, per progettare, insieme, il nostro futuro, con fiducia. Anche per altre realtà regionali, come l’ITR e lo Zuccherificio. Come pure in settori fragili, nel terziario.
- Ora tocca a noi, con saggezza, coordinare bene tutte le presenze nel settore. Specie con la coordinazione saggia, attorno all’Incubatoio, in correlazione con L’AIA, di Veronesi. E’ uno spazio di vera progettualità locale. Dove i sindacati, ne siamo sicuri, manifesteranno tutta la loro esperienza, in stile collaborativo e promozionale e non solo di difesa.
- Decisivo resta, poi, lo sguardo agli operai ed impiegati che non potranno, essere subito riammessi al lavoro. Nessuno, però, deve soffrire per questa soluzione. Ma deve far crescere tutti. Con dignità e futuro. Sarà compito allora delle varie realtà amministrative trovare uno sbocco adeguato e concreto di soluzione futura. Preghiamo, con fiducia per questa speranza. In reciproche alleanze, tra Comune, Sindacati, Regione. Direzione aziendale, operai stessi, su tavoli concertati di soluzione.
- La città e la realtà parrocchiale di Bojano sono coinvolti per primi. La società civile non deve restare a guardare. Ma deve mettersi in gioco, positivamente. Con momenti di spiegazione, onde dar fiducia. Con incontri di preghiera, per chiedere a Dio la forza del futuro, affidato anche alle nostre mani, ma sempre come dono ricevuto dalle mani provvidenziali di Dio. Dovrà crescere l’unità interna delle parrocchie, anche perché pungolate da questi nuovi positivi eventi. Con gente che ci crede, lotta, investe, prega e studia. Per dare un futuro di speranza alla nostra terra.
Papa Francesco, nella sua visita in Molise, ci ha esortato proprio a questa stima, per la realtà della Terra. Con queste parole, che come Vescovo e parroci riconsegniamo a tutti voi: Il restare del contadino sulla terra non è rimanere fisso; è fare un dialogo, un dialogo fecondo, un dialogo creativo. E’ il dialogo dell’Uomo con la sua terra, che fa fiorire, la fa diventare per tutti noi feconda. Questo è importante!. Con affetto e speranza, in preghiera intensa, reciproca.
Il vescovo Giancarlo e i parroci dell’area matesina