Una delle 23 materie oggetto dei Livelli Essenziali nelle Prestazioni (Lep) dovrebbe essere la sicurezza sul lavoro, la situazione rischia di peggiorare a causa della riforma costituzionale dell’Autonomia, introdotta dal governo Meloni.
Oltre tre morti al giorno, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo numerosi moniti, ha detto di non avere più parole per esprimere dolore e angoscia riguardo alla sicurezza.
Il lavoro in Italia è malato, un malato senza una terapia unica e coerente perché dovrebbe essere curato da troppi organi di vigilanza, caratterizzati non solo da pluralità ma anche da interessi corporativi.
Una vera e propria anarchia ispettiva, che serve a nascondere inerzie e incompetenze, oggi i morti sul lavoro sono la più grande tragedia civile che esiste nel nostro Paese. muore un operaio ogni 8 ore, se ne infortuna uno ogni minuto.
I numeri sono 24 volte superiori ai casi di femminicidio e 5 volte ai casi di omicidio legati alla criminalità organizzata.
Il lavoro è affetto da ingiustizia, caratterizzata dalla possibilità di non applicare veramente tutte le norme a disposizione, succede nelle aule dei giudici del lavoro e in quelle dei giudici penali.
Servirebbe una procura nazionale e distrettuale del lavoro che consenta di specializzare le indagini e renderle più snelle e qualitativamente mirate e veloci e consentire di affrontare la discrasia gravissima che c’è tra la geografia giudiziaria e quella amministrativa: ci sono Asl che rispondono a più procure o viceversa più Asl che rispondono a una sola procura, senza che ciò corrisponda alla geografia amministrativa dell’Inps e dell’Inail.
Una distonia organizzativa che sul piano territoriale crea, indubbiamente, disorientamenti e difficoltà organizzativa, oltre a varietà interpretativa da organo a organo e da territorio a territorio.
Ciò che accadrà con l’Autonomia differenziata, dove una delle 23 materie oggetto dei Lep è proprio la sicurezza sul lavoro, porterà ad una situazione variegata che produrrà forti disuguaglianze.
Dall’economia non osservata, inoltre, emerge la presenza di 3 milioni di lavoratori in nero: chi li sta cercando? chi sta cercando i datori di lavoro? Si tratta di un anello di una catena che comincia dall’evasione fiscale: per pagare a nero bisogna avere fondi neri, per avere fondi neri bisogna vendere senza fattura, quindi il circuito dell’evasione fiscale, del lavoro nero che porta all’evasione previdenziale e assicurativa e all’evasione delle regole sulla sicurezza è un tutt’uno che va non solo interrotto, ma combattuto, cosa che non si fa, se si introduce una norma che obbliga gli organi ispettivi ad avvisare con 10 giorni di anticipo il soggetto da ispezionare.
Alfredo Magnifico