La programmazione del Teatro Savoia a Campobasso resta intrisa di terra di Sicilia, dopo la straordinaria pagina scritta con lo spettacolo “Per non morire di mafia”, alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso, in replica nei prossimi giorni a Isernia e Agnone per il Progetto Legalità. Da domani sono disponibili i tagliandi d’ingresso per un classico del teatro pirandelliano come “Il berretto a sonagli”, in programma sabato 22 e domenica 23 ottobre (il 24 ottobre all’Auditorium Unità d’Italia di Isernia) con la compagnia Sicilia Teatro, protagonista Sebastiano Lo Monaco, nei panni di Ciampa e regista della commedia. Un produzione che vede la collaborazione del Festival La Versiliana di Pietrasanta e del Teatro Luigi Pirandello di Agrigento, con le musiche originali di Mario Incudine.
“Due parole… Una commedia nata e non scritta, così Pirandello ha definito il suo “Berretto a Sonagli”. Su questo pensiero – afferma Sebastiano Lo Monaco nelle note di regia – ho costruito la mia regia viva e non scritta. Tutti gli attori in questo spettacolo hanno cercato di essere personaggi vivi e veri, più di noi che respiriamo, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma.”
“Mi preme però dire – continua l’artista siracusano – la ragione per la quale mi sono appassionato a questo progetto. Il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, è in realtà straziante, ma soprattutto è il più moderno degli eroi pirandelliani. Il “Berretto” è la storia di un uomo giovane, poco più di quarant’anni, che tradito dalla moglie accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla. Un tema drammatico e attuale che si voglia o no! Per tradizione questo personaggio è stato affrontato da attori alla fine della propria carriera, ad ogni modo avanti con gli anni. Questo travisava la forza drammatica di Ciampa, così eroico e pieno di umanità, una umanità silenziosa e astuta che gli da la forza di difendere la sua infelicità coniugale, contro la società ridicola di quel tempo. Un personaggio insomma apparentemente piccolo ma infinitamente grande.”
FAUSTO BERTINOTTI SU “IL BERRETTO A SONAGLI”
Ci sono classici che, quando vengono riproposti, prendono una nuova vita. Come fossero una lampada di Aladino da cui chissà cosa può uscire. Il sortilegio è dato dal loro incontro-scontro con la realtà del nuovo tempo. Il Berretti a Sonagli compie 100 anni, a contare la versione in siciliano, non a caso, di Angelo Musco. Un secolo. Il ‘900 è stato definito “il Secolo breve”, ma è stato un tempo in cui è successo quasi tutto, la guerra, la rivoluzione, la controrivoluzione, l’abisso di Auschwitz e l’utopia concreta di un altro mondo, quello in cui gli ultimi diventano i primi.
Poi, come ha scritto Carlo Levi “Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia”. Intanto, è cambiato il mondo e, da noi, sono cambiate la gente e la vita. Quella Sicilia non c’è più; prima è stata cancellata dalla modernità dello sviluppo industriale, poi dall’avvento della società dei consumi, adesso dal post-moderno, da una società che qualcuno chiama fluida. Eppure, sotto la pelle, continua a dibattersi una umanità sofferente e ancora più irrisolti appaiono i problemi delle relazioni tra le persone. Gli amori, e gli odii, e le passioni continuano la loro danza che è la danza dei sentimenti, delle emozioni, degli sguardi sospesi.
E lì trovi ancora Pirandello con il suo vedere acuto e doppio. Del resto, il Teatro si presenta come il doppio della vita. La Sicilia dei Berretti a Sonagli si è inabissata con il suo carico antico, quello che comprendeva persino il delitto d’onore.
L’isola è stata occupata da ben altri crimini. I protagonisti della commedia sono tutti usciti dalla scena della vita reale: Ciampa, Beatrice, la Fana, Fifì e anche il delegato Spano, sebbene lo sguardo disilluso di Pirandello sullo Stato continui a fondarsi su solide ragioni. In realtà, si potrebbe dire che resta in vita chi neanche fisicamente di vede nella commedia di cui pure è un protagonista, il Cavaliere. Il potere del cavaliere che, che pesa su tutti i personaggi della commedia, si è certo trasfigurato, ma continua a dettare un gioco, condiziona ancora. Anche il Nuovo Cavaliere impedisce, fa negare l’esistente, spinge a corrompere la ricerca della verità, si insinua, pervade e si afferma. Resta la frase di Ciampa. Ciampa dice a Beatrice che ci sono tre corde d’orologio a cui poter attingere: quella seria, quella civile e la pazzia.
Che cosa impedisce alla corda civile di essere innocente, cioè di restare un atto di cortesia senza diventare la falsità, l’ipocrisia corruttrice? Lo impedisce l’invisibile presenza sulla scena del Cavalier , il potente di turno. Pirandello si preclude la possibile esistenza di una quarta corda, quella di chi “pensa quel che dice”, rovesciando il troppo facile “dire quel che si pensa”. Ma l’eventuale quarta corda la potrebbe usare solo chi vuole cambiare il mondo e gli uomini. Mancando quest’ultimo alla commedia non resta che la pazzia a poter proclamare verità. Incuriosisce davvero, allora, l’impegno a mettere in opera, a far vivere oggi il Berretto a Sonagli, oggi che tutto cambia, affinché nulla cambi. Sebastiano Lo Monaco incarna l’attore e una non dimenticata sicilianità. Su Pirandello ha lavorato, cercato e pensato. Chi, allora, se non lui, ci può provare?
Per chi ama il teatro si prepara un’occasione da non perdere.
IL BERRETTO A SONAGLI di Luigi Pirandello con Sebastiano Lo Monaco
Teatro Savoia – Campobasso
Sabato 22 ottore ore 21,00
Domenica 23 ottobre ore 18,30
Auditorium Unità d’Italia – Isernia
Lunedì 24 ottobre ore 21,00
Sicilia Teatro in collaborazione con Festival La Versiliana di Pietrasanta e del Teatro Luigi Pirandello – Agrigento Scene Keiko Shiraishi/Costumi Cristina Da Rold musiche Mario Incudine/luci Nevio Cavina
regia di Sebastiano Lo Monaco
personaggi
Ciampa – Sebastiano Lo Monaco
Beatrice Fiorica – Maria Rosaria Carli
La Saracena – Clelia Piscitello/Assunta La Bella – Gianna Giachetti
Fana – Lina Bernardi/Delegato Spanò – Rosario Petix
Fifì La Bella – Claudio Mazzenga/Nina (moglie di Ciampa) – Maria Laura Caselli