Figliuolo in Molise/Iorio: La carrellata di vip non cancella il disastro causato dalla gestione della pandemia

La visita del generale Figliuolo e del capo dipartimento della Protezione Civile Curcio, non può diventare l’ennesima arma di distrazione di massa volta ad eludere l’attenzione pubblica rispetto a questioni fondamentali scomode che potrebbero amplificare la crisi di credibilità di questo governo regionale agli occhi dei cittadini molisani. Così la buona perfomance sulle vaccinazioni, che però non include la totale copertura degli over 80 e dei più fragili, seppure lascia guardare con fiducia al futuro per debellare la pandemia, non può coprire il fatto che la risposta sanitaria in Molise rimane precaria e deludente.

Al Cardarelli è ancora interdetto l’uso della rianimazione per pazienti non Covid, con tutte le conseguenze che si riflettono sulla cura delle emergenze. Una questione seria e grave che non può essere sottaciuta e di cui, si spera, il nuovo commissario ad acta abbia preso atto.

Sempre all’ospedale Cardarelli di Campobasso, centro misto Covid,  non esiste una vera area grigia. Spesso il pronto soccorso è in tilt e la distribuzione dei pazienti è difficoltosa. Per non parlare dell’esecuzione dei tamponi che non sempre avviene nei tempi giusti per individuare un trattamento e un ricovero corretto per i pazienti. L’ultima novità, poi,  riguarda  l’utilizzo davvero improprio del famoso container nato per essere reparto di rianimazione ma che è diventato un “reparto per anziani fragili”. Una dizione abbastanza singolare che confesso, da medico, di non conoscere anche se per analogia potrei pensare si tratti del reparto di geriatria.

A proposito di questo, occorre dire che i reparti di geriatria in genere sono reparti organizzati in maniera molto singolare, con grandi spazi dedicati alla socializzazione e alla possibilità di una naturale aerazione. Invece i containers in questione non hanno finestre e sono suddivisi in stanzette anguste utilizzabili nei campi di battaglia o nel deserto par pazienti da rianimazione e quindi costretti a letto. Intanto la cosìdetta torre Covid, finanziata dalla Protezione Civile dall’allora commissario Arcuri, non è stata posta neppur all’attenzione del nuovo commissario Figliuolo quasi a voler nascondere il fallimento della struttura regionale sull’organizzazione dell’emergenza Covid.

Un disastro che continua a pesare sulla salute dei molisani i quali rinunciano a curare le patologie ordinarie e ancora non hanno a disposizione un centro Covid dedicato. Insomma, il sottosegretario Costa e il commissario Figliuolo sono stati accolti al centro vaccinale di Selva Piana. Se dovesse venire il ministro molto probabilmente si aprirebbero le porte del Castello Monforte. Tutto purchè si nasconda l’attenzione dalla  gravissima situazione in cui versa l’organizzazione della rete ospedaliera Covid e non Covid in Molise di cui l’ospedale Cardarelli è l’emblema.

Michele Iorio

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