DEPOSITARI, DIFENSORI E CUSTODI DI SPERANZA
La Parola del Signore che ci è stata rivolta, ci racconta della risurrezione del figlio di una donna Sunammita e
della risurrezione di Lazzaro.
Lazzaro era malato e le sorelle, Marta e Maria, mandano a chiamare Gesù perché sperano possa guarire il loro
fratello. Ma Gesù tarda, e Lazzaro muore, la speranza è delusa e Gesù solo dopo due giorni, con calma, va da
loro.
Non gli importava a Gesù, era indifferente, impotente e non voleva fare nulla, era lontano e rassegnato? Viene
rimproverato da Maria: “Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto”. Eppure, Gesù li amava e piange,
i discepoli gli dicono che è nostro amico. Gesù sa quello che fa, vuole invitarli ad una speranza non solo umana
ma che poggi sulla fede in Lui.
Così per noi oggi, la speranza giubilare donerà Grazia e misericordia, serenità e gioia, se abbiamo fede, se
passiamo attraverso la porta che è Cristo, e riconosciamo in lui Dio che ci salva, che ci permette di rinascere a
vita nuova. La nostra speranza di vita cristiana, di salvezza delle nostre anime, di risurrezione come la Pasqua
ormai vicina ci ricorda, ci è data da Cristo, non dal tempo che migliori, o che finiscano le guerre e ci sia pace,
che l’economia non diventi arma politica perché si arricchisca e prevalga una nazione sull’altra per dominare
paesi più piccoli e poveri. La speranza umana sia anche tutto questo, chiediamolo a Dio, ma dobbiamo poggiare
in Dio con fede, non magicamente come risolutore di problemi che dipendono dagli uomini, Egli è presente e
vicino, dà speranza di risorgere, questo è il senso e il segno della risurrezione di Lazzaro che morirà comunque.
Dio vuole dirci che interviene nella nostra vita, sempre, che non ci abbandona, è Pellegrino che ci avvicina e
condivide e cammina con noi nel nostro pellegrinaggio, piange e soffre con noi, ma per aprirci alla speranza
che non delude e di cui, voi, oggi, siete il segno visibile di quanto detto.
Voi siete custodi e difensori della speranza, ne siete depositari, e quindi aprite alla possibilità di costruire futuro.
Qui, oggi, la speranza è avviare processi di rinascita da situazioni di povertà e difficoltà, non è solo attesa del
futuro perché accada qualcosa, ma è realizzare la promessa futura di salvezza di Dio, ora, nell’oggi che mi è
dato.
La speranza giubilare non deluda le nostre aspettative di vita nella nostra storia, la gioia non sia solo da
attendere, ma va cercata e ritrovata oggi nella vita quotidiana, per essere testimoni della speranza che altri
attendono da noi. Oggi attraverso la porta che è Cristo, che mi è compagno di strada ritrovo la speranza,
qualunque sia la condizione nella quale mi trovo, perché lui è il Pellegrino che mi viene incontro donandomi
la Grazia e lo Spirito Santo che mi permettono di affrontare e superare ogni difficoltà.
La speranza allora diventa concreta per il vostro servizio quotidiano alla tutela, nell’aiuto e attenzione di
sicurezza e difesa per tutti i cittadini, che, in voi credono, per poter credere nella possibilità di maggiore pace
e serenità sociale.
Voi siete testimoni dell’amore di Dio e operatori di fraternità come il Signore ci ha mostrato. Lo siete nella
vocazione personale a cui siete chiamati, rivestendo ruoli istituzionali e indossando divise, segno del compito
che vi è dato e a cui assolvete con la coerenza del dono di voi stessi in ogni situazione. Lo siete in ogni contesto
in cui offrite il vostro servizio per umanizzare e rendere migliore il nostro mondo nella promozione e difesa
della dignità di ognuno perché ciò permetta e ottenga la pace di tutti.
Quando la gente è prostrata e tende a disperarsi, per calamità naturali devastanti, per illegalità e corruzioni
varie che subiscono, per fragilità e povertà di ogni tipo, che voi incontrate e da cui sollevate con il vostro aiuto,
voi incarnate e siete la speranza di tanti per la vita che può rinascere. Voi date fiducia nel far fronte ad ogni
difficoltà, incertezza di futuro, pericolo da evitare o superare con il coraggio e la forza che sapete ispirare e
trasmettere.
Il cammino giubilare va vissuto assieme, come oggi che siamo qui presenti, Chiesa e Stato, nel diverso e vario
modo di essere al servizio degli altri con i quali porsi in cammino, da affiancare e sostenere ricordando che il
Signore è compagno di noi tutti e questo è il motivo per cui la speranza non può deluderci.
La speranza che desideriamo, è invito a concretizzare nel Giubileo, con fede, l’amore di Dio che ci è donato,
per una profonda e sincera conversione del cuore e dello spirito. Abbiamo anche noi bisogno, tutti, me incluso,
di perdono, misericordia e aiuto di fronte alla tentazione di nostre reazioni stanche, esagerate o esasperate, a
volte intolleranti e forti verso chi sbaglia o è fragile o insistente nel chiedere facili soluzioni o accoglienza.
In questo vostro pellegrinaggio giubilare, affidandovi al Signore Gesù, con fede, lasciandovi guidare dallo
Spirito Santo, affidandovi alla protezione della Madonna, voi siete punto di riferimento per la speranza di oggi
e il futuro del domani. Date speranza con il sostegno morale e spirituale alle aspettative di vita migliore,
personale e sociale per realizzare il bene comune.
Qui, nel Santuario di Castelpetroso, nel vostro Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e Sicurezza, come
Chiesa Molisana, chiediamo al Signore e alla Madonna Addolorata, per voi e le vostre famiglie, di assistervi e
proteggervi, di benedirvi nel vostro impegno a nostro favore, e nella preghiera, siamo certi, che in Cristo, anche
la speranza umana di serenità e pace non sarà delusa.
Grazie per la vostra presenza, unità e comunione nel Signore.
Basilica Minore di Castelpetroso 7 aprile 2025
- S. Ecc. Mons. Biagio Colaianni