Agli inizi di agosto, l’ACEM aveva inoltrato all’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) un esposto in cui contestava la pubblicazione di bandi di gara per l’affidamento di lavori pubblici, che subordinano i pagamenti spettanti alle imprese al previo eventuale ottenimento dello specifico finanziamento, ritenuti umilianti. Il 6 ottobre 2015, il Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone – accogliendo le ragioni dell’ACEM – ha diffuso un comunicato in cui ha dichiarato illegittimi tali bandi perché in contrasto con la Costituzione, con le norme Ue, con la legge ordinaria e persino con le regole della concorrenza.
Secondo l’ANAC, conformemente a quanto sostenuto dall’ACEM nell’esposto di agosto, i provvedimenti comportanti una spesa vanno adottati soltanto in presenza di idonea copertura finanziaria e le stazioni appaltanti hanno l’onere di verificarlo a priori anche in considerazione dei limiti posti dal patto di stabilità e sono chiamate a garantire la copertura stessa anche in fase di esecuzione.
“L’accoglimento delle nostre istanze da parte dell’ANAC costituisce il giusto riconoscimento del lavoro, delle competenze e della professionalità della nostra Organizzazione, spesso sottovalutate dalla classe dirigente locale – dichiara il Presidente dell’ACEM Corrado Di Niro – ed ora faremo valere l’assunto dell’Autorità in ogni sede appropriata per tutelare le nostre imprese”.
Anac accoglie l’esposto di Acem: stop ai bandi di gara che subordinano i pagamenti al finanziamento dell’opera
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