I dati pubblicati dall’INPS, relativi ai primi otto mesi dell’anno, attestano in maniera inequivocabile il fallimento del Jobs Act che, diminuiti gli incentivi, perde la sua spinta in relazione soprattutto alle assunzioni a tempo indeterminato che, nel 2016, sono state a livello nazionale 800mila, in netto calo rispetto agli 1,2 milioni dello scorso anno. I dati regionali confermano l’andamento nazionale consegnandoci un contesto fosco caratterizzato da un incremento esponenziale di lavoro precario. Le assunzioni a tempo indeterminato, infatti, in Molise passano da 6.277 del 2015 a 3.918 del 2016 registrando una variazione in negativo del 37,6%.
Aumentano, contestualmente, i contratti a termine che da 7.570 del 2015 passano a 7.949 del 2016, aumentano gli stagionali da 605 a 659 nonché gli apprendisti che da 171 passano a 270. Preoccupazione desta, inoltre, il calo complessivo delle assunzioni che registra un -12,5% portando il Molise al quartultimo posto nella graduatoria nazionale seguito da Abruzzo, Basilicata e Lazio. A completare il quadro sono i dati relativi al numero di voucher venduti che da 312.292 nel 2015 passano a ben 420.525 nel 2016.
Un mercato del lavoro quindi caratterizzato da una forte precarietà e da una preoccupante diminuzione delle assunzioni che ci conferma chiaramente che abbassare tutele e diritti non crea occupazione e sviluppo.
Si continua a voler negare la necessità di investire risorse pubbliche per favorire investimenti privati continuando a credere che regalare risorse alle imprese sia la chiave per incentivare la ripresa e che bastino dichiarazioni mendaci a buttare fumo negli occhi alle persone.
Allarme Inps: cresce la precarietà anche in Molise
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