Tunnel: fantasia e realtà!

E’ da tempo che: Amministrazione comunale, cittadini, comitati, associazioni, … sono “presi” dal famigerato “tunnel”, con varie iniziative: raccolte firme, assemblee, richiesta di referendum (rigettata), consiglio comunale, .…  L’Amministrazione Comunale, dopo la preliminare aggiudicazione delle opere, evitando abilmente ogni forma e occasione di confronto, ha indetto un pubblico dibattito consentendo a soggetti e/o cittadini, portatori di interessi, di iscriversi per esprimere osservazioni e/o idee, che saranno esaminate ed accolte se condivise dall’impresa aggiudicataria.
E’ risaputo che a Termoli non vi è più neanche un “fazzoletto” di terra, in aree pregiate e “appetibili”, dove poter realizzare altre costruzioni con appartamenti e/o locali commerciali. Tutto già realizzato, e regolarizzato con il “Piano casa”, soprattutto lungo la costa. Ed ecco che, per eseguire nuove costruzioni, in aree di pregio, non resta che rifarsi alle talpe: scavare e  costruire opere interrate.

Questa tecnica di costruzione è ben rappresentata nella proposta di riqualificazione urbana, meglio sarebbe definirla riclassificazione avente, nel vigente Piano Regolatore Generale, altra destinazione d’uso. L’intervento  interessa aree limitrofe al Borgo Vecchio (Via Roma, Piazza S. Antonio e Pozzo Dolce) e prevede la realizzazione di opere: interrate (tunnel/passante, box auto e parcheggi); seminterrati (locali residenziali, commerciali); emergenti (auditorium); e la sistemazione delle aree a vista sovrastanti, con pavimentazioni, arredi urbani, verde, ….

Per questa opera, definita “epocale”, l’Amministrazione  comunale ha seguito il sistema “Finanza di Progetto”, per un importo complessivo di 19 milioni di euro di cui 5 milioni di finanziamento pubblico, per la viabilità (tunnel), e 14 milioni di finanziamento privato. Attualmente l’intervento risulta aggiudicato provvisoriamente e sono in corso studi e ricerche necessari per la progettazione definitiva, a cura dell’impresa proponente.

Non certo per pregiudizio, non ho mai dato credito alla realizzazione del tunnel/passante, dopo aver visionato il progetto preliminare in gara, ne sono ancor  più convinto.

Resto dell’idea che il tunnel stia svolgendo in pieno il suo vero ruolo che alcuni soggetti hanno ritenuto assegnargli: occasione per proporre, con la realizzazione del passante e dei parcheggi (necessari per l’area centrale),  un intervento di  riqualificazione urbana complessa con la costruzione di una rilevante cubatura per locali residenziali, commerciali, ….  Nello stesso tempo, penso che il  “famigerato” tunnel è anche strumento di “distrazione di massa”. Ciò lo dimostra l’attenzione e avversità, quasi totale, che molti cittadini riversano su questa parte di proposta, ignorando oltre a dare poca importanza sulla restante parte, più importante e gravosa, dell’intervento.
L’impresa proponente sostiene che per la realizzazione dei lavori necessitano 2 anni, si presume che ci saranno più cantieri operanti contemporaneamente: piazzale del Porto, per il tunnel; Pozzo Dolce per parcheggi a rotazione, locali commerciali, auditorium; Piazza S. Antonio per lavori relativi ai box, parcheggi a rotazione, locali residenziali; …. Per motivi che in appresso si capiranno, penso che i lavori avranno inizio nei primi due cantieri (Porto, Pozzo dolce).

Pur sapendo di essere annoverato tra i “gufi”, torno a ripetere che il tunnel non vedrà la luce; prevedo che iniziati i lavori, gli stessi subiranno la sospensione per uno dei possibili motivi: strutturali, morfologici, archeologici,… Sorgeranno contenziosi, richiesta danni,…., come è consuetudine nell’esecuzione delle opere pubbliche.
Questo, oltre al dilatarsi dei tempi con tutti i disagi che genera, porterà alla decisione di rinunciare alla realizzazione del tunnel/passante.
Questo farà “gioirei e cantare vittoria” ai tantissimi cittadini da sempre contrari al tunnel:cade “l’inganno”; ciò però non ostacola il prosieguo degli altri cantieri con l’ultimazione delle altre opere, vero obiettivo: resta la “beffa”.
Nulla cambia per la mancanza del tunnel, l’accesso al complesso di opere che potrà avvenire seguendo, in doppio senso di marcia, il percorso: Via Dante – Piazza Garibaldi – Via M. Milano. Ciò è possibile in quanto l’Amministrazione comunale, a breve,  realizzerà il collegamento Via Dante-Piazza Garibaldi.
La conferma si ha dalla stessa proposta progettuale che già prevede la viabilità in Via Mario Milano a doppio senso, con l’eliminazione dei parcheggi e presumibilmente anche l’abbattimento degli alberi presenti. Sembra proprio che gli ideatori dell’intervento, prevedendo il “no tunnel”, hanno seguito il pensiero della volpe nel scegliere la tana: premunirsi della seconda via di fuga.

Quindi, della “ grande opera”, presentata come  “svolta epocale” per Termoli, sempre se riusciranno ad ottenere tutti i pareri e le autorizzazioni di legge, ci  ritroveremo solo un “complesso  condominiale” pubblico-privato (Condominio Pozzo Dolce-Piazza S. Antonio), con immobili (residenziali, commerciali, box, auditorium) assegnati al privato finanziatore; parcheggi a rotazione al Comune di Termoli, con gestione trentennale  al soggetto privato; aree verdi, viali, piazze, …. ad uso pubblico. Importanti sono gli aspetti da chiarire e capire, ad esempio: la futura gestione del “condominio”, e la ripartizione delle spese ordinarie e straordinarie di manutenzione. Come pure và chiarito come il soggetto privato finanziatore potrà acquisire il diritto di proprietà e quindi poter cedere a tempo indeterminato (vendita) locali costruiti su suolo di proprietà non propria ma demaniale.

E’ naturale e legittimo che il soggetto privato, cofinanziatore dell’intervento, debba recuperare quanto investe (14 milioni di euro), oltre al giusto utile, con la cessione dei locali (residenziali, commerciali,box, …) indicati nella proposta. Di certo non potrà contare nella gestioni dei posti auto a rotazione, insufficienti nei mesi estivi, ma poco utilizzo per il resto dell’anno, generando così un deficit di gestione.

A tal proposito si ricorda vari altre ipotesi elaborate, in passato, da grandi e importanti imprese e studi di progettazione nazionali, per la realizzazione del tunnel e del parcheggio interrato nella Piazza S. Antonio, che dopo approfondite ricerche e studi dei luoghi,  ed affine piano economico-finanziario ha portato a desistere su ogni iniziativa.
Significativo è ricordare il caso della Società BONIFICA (Gruppo IRI) che alla fine degli anni novanta, titolare di un appalto di 25 miliardi di lire per la realizzazione dei lavori del porto, della capitaneria, mercato,avrebbe dovuto eseguire anche la realizzazione del  tunnel e del parcheggio interrato in Piazza S. Antonio. Dopo uno studio approfondito dei fabbricati e dell’ area interessata alla realizzazione del tunnel, nonostante la concessione a poter realizzare un Centro Commerciale, la gestione, accertata dalla ITALPA, società pubblica con grande esperienza in gestione parcheggi, risultava deficitaria. Ciò ha portato la Società BONIFICA, dopo aver eseguito i lavori portuali, a rinunciare la realizzazione del tunnel, del parcheggio interrato e delle altre opere a terra previste. A fronte di tale rinuncia BONIFICA ha versato nelle casse del Comune di Termoli la somma di circa 5,8 miliardi delle vecchie lire.

Ciò mi fa credere che realizzato il “condominio Piazza S. Antonio-Pozzo Dolce), il soggetto privato concluso le operazioni immobiliari,  con la cessione dei locali in sua dotazione, recuperato quanto investito e l’utile di impresa, constatando il deficit di gestione dei parcheggi a rotazione, rinuncia alla gestione trentennale, scaricando così sulla collettività, negli anni a seguire, il debito di gestione.
Come pure non escludo che da una attento riesame economico-finanziario da parte del soggetto privato, lo stesso non si ravveda, visto i precedenti, e rinuncia anche alla realizzazione delle opere interrate previste in Piazza S. Antonio, portando a termine solo quelle previste a Pozzo Dolce. Alla fine della “grande opera” proposta resterà solo il “Condominio Pozzo Dolce”. I 5 milioni di euro di finanziamento pubblico, potrebbero essere utilizzati per pavimentazione e arredi urbano di via Roma, Piazza S. Antonio e Pozzo Dolce.
Credo che anche su queste possibilità, cittadini, comitati, associazioni, …. devono fare qualche riflessione, esprimere pareri e volontà.

L’argomento è di primaria importanza e merita la massima attenzione dell’intera classe dirigente, soprattutto quella che ha avuto onore ed onere di ben rappresentare e tutelare i cittadini e il bene comune nelle varie istituzioni. E’ questo che i cittadini si aspettano!

ing. Nicola Felice

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