Trasporto Urbano a Termoli: interviene la Faisa Cisal

La Faisa ha preso atto delle giustificazioni rese dal rappresentante della GTM, sig. Giuseppe Larivera, alle recenti contestazioni e, francamente, ci sembra evidente che l’orazione sia stata finalizzata soprattutto a far apparire la società come vittima di soggetti ingenerosi e/o incompetenti, contrariamente alle nostre convinzioni che lo vedono come uno degli attori principali della disfunzione del trasporto pubblico molisano. D’altronde una società che è sempre contestata, per ammissione dello stesso amministratore, potrebbe voler dire che non ha un buon rapporto con i suoi interlocutori e non è capace né di migliorare lo standing delle sue aziende né di curare i rapporti.

Tralasciando il project financing e il Termoli jet, di cui istituzioni ben più importanti della nostra hanno avanzato critiche e che il danno erariale causato è rimasto sulle spalle dei contribuenti, anche gli argomenti riguardanti il trasporto pubblico non ci hanno affatto convinto, sia per quanto concerne i crono programmi di attuazione degli interventi, che non ci sono sembrati quelli proposti da Air Pullman, sia per l’implementazione dei servizi proposti dalla società aggiudicatrice.

Infatti, i circa 60.000 km gratuiti offerti in più al Comune non sono una gentile concessione della GTM, ma un obbligo derivante dall’aver esercitato il diritto di prelazione sull’offerta della soc. Air Pullman, lo stesso dicasi dei totem per l’emissione automatica dei biglietti e non uno solo, come dichiarato, ma due; fra l’altro la GTM, che gestisce il TPU di Termoli da oltre 40 anni, conserva il più preistorico metodo di emissione dei biglietti e dei tre totem che doveva istituire dal marzo 2011 nemmeno l’ombra.

Inoltre, nessun accenno alla possibilità di vendita biglietti on line e del sistema AVM, controllo posizione flotta autobus, ritardi ed informazioni alla clientela con le paline intelligenti, che Air Pullman garantiva sin dall’avvio dell’esercizio, quindi nessun controllo sui km percorsi e tanto meno sui biglietti emessi, da cui dipende anche il costo per l’ente pubblico.

Il bike sharing, invece, non necessita di piste ciclabili, come sostenuto, bisogna solo avere la capacità e la volontà di attuarlo.

Invece, prendiamo sul serio la parte relativa alla contrattazione aziendale e, se l’azienda vuole, possiamo subito sederci ad un tavolo per stabilire come distribuire i 6.000 euro annuali previsti dalla soc. Air Pullman, nella sua offerta, per il contratto di secondo livello. Però, evidentemente, per adempiere a ciò bisogna possedere un’etica morale di tutt’altro spessore, perché, se il diritto di prelazione ha un valore, anche per il Comune, il contratto aziendale doveva essere già stato stipulato, è arduo sostenere che le OO.SS. non lo vogliono fare.

Ma altri ancora sono gli argomenti che impediscono di considerare sia GTM sia ATM vittime di un atteggiamento ostile. I costi chilometrici riconosciuti alle aziende sono stati stabiliti sui bilanci delle aziende stesse, contrariamente a quello che decise la sentenza Altmark, recepita nel regolamento europeo “ … i costi di un’azienda media ben gestita …”.

In pratica, si è scelto di adeguare i costi a piè di lista, come se GTM fosse “ l’azienda media ben gestita”, con una singolarità assurda, in quanto si consolida un qualcosa di non provata efficienza. Infatti, si arriva al paradosso che, pur avendo delle condizioni di percorso migliori, il costo d’esercizio unitario degli autobus, per una linea specifica ed a parità di km percorsi, è superiore del 38,15% a quello di un’analoga società operante a Campobasso (107,50 contro 77,81). Non bastasse, il costo, oltre ad essere stato indicizzato all’indice Istat di settore, contrariamente a quello che prevede la legge n.422/97, è stato aumentato con il valore della diaria, che è inesistente nel trasporto urbano, ed il contratto con il comune di Termoli è stato stipulato per venti anni, contro i dieci previsti dal Reg. CE 1370/07, art.4, comma 3.

Tralasciamo ulteriori considerazioni sul contratto di secondo livello della soc. ATM, disdettato anche dalle altre sigle sindacali pur non avendo la Faisa partecipato alla trattativa, non essendo d’accordo né sul metodo né sul merito.

FAISA _CISAL

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