Mercoledì 21 gennaio ricorre il decimo anniversario della scomparsa dell’On. Girolamo La Penna, per l’occasione alle ore 18 nella Parrocchia San Timoteo sarà celebrata una messa in suffragio. Nel ricordare che l’On. La Penna è stato, ininterrottamente, per 18 anni Sindaco di Termoli, per l’Amministrazione del Sindaco Sbrocca, il decennale dalla sua scomparsa potrebbe essere una opportunità per organizzare un incontro di commemorazione, credo dovuto ma anche atteso da tanti cittadini (non solo Termolesi). L’occasione, per esprimere non tanto la gratitudine ma quanto la testimonianza, per l’opera svolta con grande passione e dedizione per la propria terra, nella sua lunga carriera politica e sindacale, con idee, programmi lungimiranti, ecc.., contribuendo allo sviluppo economico e sociale del Molise.
L’incontro potrà essere anche occasione di discussione e confronto sulle criticità che ci affliggono e prospettare soluzioni per far tornare Termoli e il Basso Molise, oggi rilegato ai margini, al ruolo di “motrice” economica, non solo, dell’intera regione. Non dovrà però essere nuova occasione per annunci di altre iniziative, in memoria, come in precedenza (la Fondazione, la Scuola di Politica, …) di cui si sono perse le tracce. Nei fatti, risulta intestato all’On. La Penna solo il Parco Comunale di Termoli, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale Di Giandomenico.
Non va sottaciuto che il decennale dalla scomparsa, ricade in un momento molto difficile, con una crisi economica, finanziaria ed occupazionale, che attanaglia l’intero territorio, ma in modo particolare Termoli ed il Basso Molise, zona da sempre a vocazione produttiva, in cui si registra il peggiorare giornaliero con: aziende del nucleo industriale (nel passato fiore all’occhiello del Molise per i servizi prestati) costrette a chiudere, licenziare o mettere il personale in cassa integrazione; la “moria” delle attività commerciali e di servizi, … La conseguenza non può che essere la crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile, con l’unica reale soluzione al problema, l’abbandono del territorio.
Non meno importante, pur con una ininterrotta crescita delle tasse di ogni ordine e grado, è la riduzione dei servizi essenziali per i cittadini: la sanità, da anni in totale caos e un crescente deficit, sempre più soggetto a tagli con eliminazione di interi reparti negli ospedali, mancanza di personale, disservizi e lunghe liste di attesa,…; la viabilità con poca manutenzione delle strade di comunicazione; la mancata messa in sicurezza idrogeologica del territorio; i trasporti con la diminuzione del servizio urbano ed extraurbano su gomma dei mezzi pubblici, la mancata risoluzione per il raddoppio ferroviario, con RFI; ecc…
Penso sia condivisibile che la nuova classe dirigente oggi alla guida delle varie istituzioni ed enti, debba, senza sdegno, qualche attenzione anche alle esperienze del passato, agli insegnamenti di persone che con grande passione civile hanno svolto un ruolo sociale e/o politico. Tra i diversi soggetti che hanno lasciato un segno indelebile va annoverato in primis l’On. La Penna, utile riferimento per ritrovare l’orgoglio, la passione, l’impegno a “servizio” della nostra comunità, capace di riportare Termoli e il Basso Molise al ruolo che gli spetta.
Oggi non potendo più fregiarci ne delegare, come nel passato, a “maestri” come l’On. La Penna, la soluzione ai tanti problemi, forse, può essere l’organizzazione e la partecipazione corale di tutte le persone pensanti e di buona volontà, rappresentanti di categorie, comitati, associazioni, …, anche al disopra dell’appartenenza partitica, per dotarci di quella progettualità per i servizi essenziali, guardando anche oltre i confini regionali, in una forma di federalismo cooperativo, capace di dare speranza e garantire per il futuro lo sviluppo armonico dell’intero territorio, oltre a prevenire eventuali ulteriori tentativi di agevolare parte del territorio maggiormente rappresentato a discapito di quello meno rappresentato: il Basso Molise!
Nel fare questo si potrà ancora sperare in un futuro dignitoso e rendere omaggio a quanti hanno tanto operato nel passato.
Nicola Felice