Riceviamo e pubblichiamo
L’assemblea di ieri, 26 gennaio, è stata il frutto di un lungo lavoro di rete e di pratiche quotidiane di inclusione sociale e solidarietà. I numeri dei presenti, oltre ogni aspettativa, testimoniano che la direzione è quella giusta. Per oltre due ore abbiamo avuto modo e tempo di ascoltarci, di conoscerci meglio, di capirci: è a partire da spazi di incontro come questo che possiamo combattere la propaganda della paura e uscire dalla logica dell’individualismo. Tanti i migranti intervenuti, tante le storie (spesso dolorose) raccontate, tanta la voglia di unirsi e di restare umani nonostante la barbarie che sembra inondarci.
Abbiamo ora la conferma di non essere pochi, di non essere da soli e a partire da ciò intendiamo, insieme, costruire e rafforzare percorsi di solidarietà che abbiano al centro i nostri territori e i bisogni di noi invisibili. Siamo, infatti, tutti a rischio di esclusione: la lotta per i diritti è, oggi, lotta di resistenza contro chi vorrebbe lasciarci morire, abbandonarci, farci naufragare. Dobbiamo perciò avere la capacità di lavorare su più livelli
contemporaneamente: sul piano istituzionale e su quello della ricomposizione sociale. Pertanto, già dai prossimi giorni e dalle prossime settimane, abbiamo intenzione di:
- fornire alle istituzioni della nostra regione, agli enti locali in primo luogo, gli strumenti necessari per disapplicare la legge Salvini;
- moltiplicare nel territorio regionale le iniziative come quelle di ieri: costruire spazi e tempi di ascolto, di condivisione, di dialogo, di organizzazione;
- promuovere nelle prossime settimane un’iniziativa di piazza che possa comunicare ad altri ancora le parole della solidarietà, dell’antirazzismo, dell’inclusione;
- organizzare momenti formativi e informativi, per conoscere i contesti di provenienza e le storie di vita dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti;
- strutturare una campagna di comunicazione che in modo virale contribuisca a ribaltare le narrazioni dell’odio e della paura dominanti;
- produrre inchiesta sociale indipendente sul sistema di accoglienza;
- rafforzare e mettere in rete gli strumenti di tutela giuridica e sociale in favore degli esclusi: sportelli legali, sportelli sociali, interventi contro lo sfruttamento del lavoro e l’emergenza abitativa.
Dall’assemblea di ieri è stato inoltre ribadito un appello fondamentale: solidarietà ai migranti sequestrati sulla Sea Watch e a tutti gli attivisti solidali: aprire subito i porti, basta con i respingimenti nei lager libici!!
La Città Invisibile/ Termoli