Come Partito della Rifondazione Comunista termolese, restiamo sconcertati della piccata replica da parte del presidente della FIBA, Pietro D’Andrea, al nostro comunicato che ha opportunamente constatato un particolare immobilismo della categoria dei balneatori rispetto alle note vicende degli sversamenti a mare.
Il Presidente, infatti, appare per nulla preoccupato del depuratore inquinante e degli effetti sfavorevoli che ricadrebbero sull’economia dei suoi rappresentati e su tutta la città, ma si incarica, piuttosto, di attaccare e dileggiare chi come noi denuncia con preoccupazione questa problematica. Verifichiamo, peraltro, che il D’Andrea non entra nei meriti di alcuna delle criticità esposte nel nostro comunicato, limitandosi a vestire il ruolo del fido difensore dell’operato dell’amministrazione. Operato che però non ci è dato ancora conoscere e che neppure Lui si è premurato di rendere noto.
Siamo ormai alle soglie della stagione balneare ed una soluzione concreta non sembra sia stata ancora chiarita dall’amministrazione cittadina. Forse sperano che le castagne dal fuoco gliele tolga il governatore regionale o che le cariche batteriche di escherichia coli e di enterococchi nel nostro mare si mantengano sempre sul filo dei limiti ministeriali consentiti -nonostante acque marroni e miasmi- scampando così ai divieti di balneazione. Qualunque cosa inventino in Comune, la problematica è ormai di dominio pubblico e qualsiasi soluzione intempestiva. Siamo contenti se tutto ciò rassicura il presidente della FIBA, ma non si dispiaccia se a noi non basta.
Pensiamo sia chiaro a tutti che non è per “strumentalità partitiche” o per amore di polemica che interveniamo su aspetti che toccano la salute e l’ambiente dei nostri concittadini, pur non rivestendo direttamente alcuna responsabilità istituzionale in ambito amministrativo.
Infine, sui metodi di lotta e di denuncia per il raggiungimento dei propri obiettivi, la discussione sarebbe lunga e non è certo questa la sede per affrontarla, ci limitiamo ad affermare che è legittimo che ciascuno mantenga le proprie convinzioni su questo argomento. Noi siamo fermamente persuasi che occorra manifestare il dissenso anche con determinazione e con veemenza per sperare di ottenere risultati concreti, soprattutto contro governi e amministrazioni sorde, che difettano in quanto a trasparenza e a partecipazione democratica. Se il presidente ritiene diversamente, buon per Lui, allora sarà stato per una mera questione metodologica se nelle diverse e annose battaglie per la salvaguardia del nostro territorio non lo abbiamo mai visto presente.
CIRCOLO PRC Termoli:
Il segretario Domenico Farina