“Siamo all’avanspettacolo e al cabaret”. Queste le prime dichiarazioni del sindaco Di Brino a seguito della conferenza stampa convocata dalla minoranza consiliare al comune di Termoli, sul tema della diffida presentata dall’opposizione in merito alle interrogazioni.
“Trovo patetico il tentativo di Marinucci, Paradisi, De Lena ed altri consiglieri di opposizione – continua Di Brino – di voler travisare dolosamente il senso delle mie dichiarazioni rilasciate attraverso una nota inviata alla stampa. Nella comunicazione strumentalmente additata dalla minoranza, infatti, ho asserito che il magistrato della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti del Molise ha archiviato il caso delle interrogazioni ritenendo evidentemente infondate le ragioni addotte dai consiglieri di opposizione, decidendo di non procedere ulteriormente nell’analisi della vicenda.
Vale la pena sottolineare all’opinione pubblica che il sottoscritto non ha mai affermato che erano stati i consiglieri di minoranza a chiedere l’intervento della Procura presso la Corte dei Conti; infatti, dopo la nota della minoranza, ho provveduto io stesso ad inviare al Prefetto, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino e alla magistratura contabile, una lettera che intendesse fornire le delucidazioni necessarie per una piena comprensione della vicenda. Il tutto, lo ribadisco, per una più ampia e trasparente informazione possibile a tutti gli organi interessati in qualche modo alle vicende del Consiglio Comunale di Termoli.
Il tentativo di distorcere il caso a proprio piacimento, invece, è quello della minoranza, la quale ritiene di derubricare l’archiviazione dell’argomento da parte della Procura presso la Corte dei Conti, come una volontà esplicita del magistrato di non dover decidere in quanto l’argomento non fosse di sua competenza. Delle due l’una: o i membri della minoranza sono in possesso di carte diverse da quelle che sono state inviate al Comune di Termoli, o hanno piegato la realtà ai propri tornaconti politici.Risulta quindi imbarazzante assistere al teatrino della minoranza, la quale trova sicuramente conveniente attardarsi su questioni interpretative di un’archiviazione, anziché riconoscere all’Amministrazione i risultati che sono stati raggiunti e quelli che stanno per essere conseguiti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi; così come risulterà piuttosto imbarazzante per gli elettori di centrosinistra, vedere l’attuale minoranza capeggiata dal “compagno” Remo Di Giandomenico.Mi preme infine esprimere e rinnovare stima e apprezzamento al mio Portavoce, ritenendolo un giornalista di indubbio valore e un professionista serio e competente sul piano della comunicazione pubblica ed istituzionale, oltre che particolarmente equilibrato e misurato sul suo lavoro; trovo quindi profondamente ingiusto che sia stato tirato dentro questa vicenda. Faccio in ultimo notare alla minoranza che anche in questo caso ha confuso la figura del Portavoce con quella dell’Addetto Stampa, notoriamente distinta all’interno della legge 150 del 2000″.