Leggiamo in questi giorni la cronaca di una morte annunciata: quella dei Cantieri Navali di Termoli, sconfitti dalla competizione di cantieri turchi e cinesi e da cause complesse che andranno approfondite. Oggi è però importante agire rapidamente per evitare, al termine della procedura di fallimento, che il molo si trasformi in un’area di degrado ed abbandono come le tante che vediamo in giro per l’Italia. La proposta che facciamo all’amministrazione comunale è di farsi carico della questione, al di là delle competenze specifiche, e di coinvolgere gli operatori del settore nautico per elaborare un progetto complessivo di riorganizzazione del porto con l’obiettivo di rilanciare le attività ad esso legate e farne nascere di nuove: non più produzioni industriali di grandi mercantili ma produzioni e servizi destinati ai mercati locali della pesca e del turismo.
In tutt’Italia si costruiscono ogni anno nuovi porti perchè sono una infrastruttura importante per lo sviluppo locale, in Croazia, a poche miglia da noi, il turismo nautico dà lavoro a intere comunità, il fallimento dei Cantieri Navali può diventare un’opportunità per bonificare un’area da troppo tempo abbandonata, investire e valorizzare il porto in settori più adatti alla nostra terra che possano prosperare là dove la cantieristica pesante ha fallito e dare speranza ai lavoratori che con questo fallimento restano disoccupati.
Sinistra Ecologia Libertà Termoli