Il Liceo Scientifico ‘Alfano’, l’Associazione donne Fidapa di Termoli e il gruppo “Donne Lettrici” propongono lo spettacolo intitolato “Se dico basta. Ascoltami!”. Lo spettacolo si terrà venerdì 7 marzo alle ore 21.00.presso il cinema Sant’AntonioLo spettacolo viene proposto in occasione della festa della donna e la tematica sul quale si sviluppa è quella del femminicidio, affrontata già con il progetto “Mai nessuna più”, spettacolo che il Liceo Scientifico ha proposto il 27 gennaio per la Giornata della Memoria. “Il tema – spiega Alessandra Benaduce, regista dello spettacolo – significativo e tristemente attuale, ci è parso troppo coinvolgente per rappresentarlo in ambito esclusivamente scolastico”.
Da qui l’intento di riproporlo con la partecipazione, accanto agli studenti, di donne, come le socie Fidapa, impegnate a vario titolo in ambiti social e lavorativi. La giornata internazionale della donna (comunemente definita in modo improprio ‘festa della donna’) ricorre l’8 marzo, di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse, ancora, sono fatte oggetto in molte parti del mondo.È solo il caso di ricordare che la festa della donna fu istituita nel 1908 per ricordare le 129 operaie morte arse a causa di un incendio scoppiato nell’industria tessile Cotton di New York, proprio mentre scioperavano contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. La festa doveva essere l’occasione per riflettere sulla condizione femminile nella prospettiva di migliorarne lo standard di vita lavorativa e sociale.Nel corso degli anni si è tuttavia perduto il vero significato di questa ricorrenza, diventata ormai un fatto consumistico e di costume. Bisogna ricordare però che tuttora sussistono quelle condizioni di disagio e di discriminazione che ne fecero una giornata di lotta, e che dopo anni di svilimento la donna ha più che mai bisogno di riconquistare la propria dignità.Per queste ragioni lo spettacolo vuole essere uno stimolo affinché l’8 Marzo torni ad essere considerato un momento di riflessione e di confronto da parte di tutti coloro che rifiutano la sopraffazione e la violenza.