Non si arrestano le polemiche riferite alla nuova scala a chiocciola realizzata dall’amministrazione comunale tra il porto ed il paese vecchio. A sollevare la questione alcuni cittadini termolesi, ed in particolare mamme e residenti del centro storico che hanno evidenziato la probabile pericolosità dell’opera. A suffragare le richieste di chiarimenti dei residenti, i Consiglieri di Minoranza (primo firmatario Paolo Marinucci) hanno interrogato il sindaco sulla questione:“Sentite le voci dei cittadini termolesi e avendo visto la nuova scala a chiocciola, abbiamo inoltrato una interrogazione al sindaco Di Brino per avere risposte esaurienti rispetto alla pericolosità dell’opera recentemente inaugurata.
Il primo cittadino, in alcune dichiarazioni rese alla stampa, rende noto che il progetto di ristrutturazione effettuato era l’unico, tra altri pervenuti, che la Soprintendenza dei Beni Architettonici del Molise ha ritenuto valido. Vorremmo quindi sapere, date le criticità che la nuova struttura evidenzia (accesso non consentito ai diversamente abili, pedata e rampa di dimensioni inferiori rispetto a quelli stabiliti dalla legge, assenza di segnalazioni per non vedenti, assenza di cordolo, parapetto attraversabile, mancanza di protezione verso il vuoto, ecc…) quali sono gli altri progetti che la Soprintendenza avrebbe scartato e per quali criticità; se effettivamente la scala e gli accessori possono essere ritenuti sicuri per chiunque la utilizzi, quindi bambini, adulti ed anziani; se i lavori di ristrutturazione sono proseguiti anche dopo l’inaugurazione dell’opera, creando quindi pericolo per la cittadinanza; ed infine, in caso in cui non fossero state rispettate tutte le norme relative alla ristrutturazione dell’opera pubblica, cosa intenderà fare il Sindaco?”.“I termolesi hanno bisogno di certezze e rassicurazioni, non di un elenco di dati e norme. Hanno bisogno di sentirsi sicuri e l’amministrazione ha il compito di mettere in atto tutte le azioni e le risposte che i cittadini richiedono. E’ un diritto oltre che un dovere”.