Riceviamo e pubblichiamo
La sera del 21 luglio, nel cuore di Termoli, a piazza Monumento, nell’ambito della “Festa del libro” organizzata dal Comune adriatico per il suo cartellone estivo di attività, è accaduto un episodio patetico, avvilente e inaudito nello stesso tempo.Si trattava della presentazione del volume “Turzo ten” edito da Il Bene Comune Edizioni, programmata in accordo con Valentina Fauzia, addetta dall’Amministrazione comunale all’organizzazione dell’evento. All’iniziativa erano stati accordati trentacinque minuti di tempo, durante i quali agli interventi di Antonio Ruggieri e di Gianni Spallone, si sarebbero intercalate letture da “Turzo ten” a cura di Giampaolo D’Uva. In conclusione l’autore, Giovanni Petta, avrebbe letto un’ironica “Seconda lettera ai termolesi” affidatagli da Rossano Turzo.
Inopinatamente, quando ancora i trentacinque minuti a disposizione della presentazione non erano trascorsi, l’ineffabile Fauzia, prima segnalava come infastidita, di “stringere i tempi” durante il breve intervento del professor Spallone e poi, addirittura, faceva abbassare l’audio a Giovanni Petta, che non poteva così terminare la sua lettura, peraltro particolarmente apprezzata dal pubblico presente.
La situazione che si è verificata, la quale non trova alcun riscontro in circostanze similari, ci avvilisce per la sua grettezza sorda, generata da mancanza di professionalità e di garbo, nonché da comportamenti e sentimenti che desertificano la cultura, come purtroppo accade da tempo fra il Trigno e il Fortore.
Giovanni Petta
Antonio Ruggieri
Gianni Spallone