Nella giornata di martedì 23 giugno, sono state ascoltate, presso la XIII commissione della Camera dei Deputati le associazioni di categoria sulla questione del fermo biologico. “Nel corso dell’audizione è emersa, da parte di tutte le associazioni, la condivisione della risoluzione da me presentata, con l’obiettivo di modificare le regole del fermo biologico che sono cristallizzate da 30 anni e non hanno ottenuto risultati sperati sugli obiettivi biologici di ripopolamento degli stock ittici”.
Le varie associazioni (UNCI pesca, Alleanza delle Cooperative, ANAPI pesca e Coldiretti Impresapesca) hanno condiviso la necessità, proposta dalla parlamentare dem di verificare la reale entità degli stock ittici esistenti per procedere ad una diversificazione del fermo pesca con il concorso della ricerca scientifica. “Si potrebbe arrivare ad un fermo diverso, che preveda una misura “spaziale” (con il blocco prolungato della pesca nelle aree di nursery nei periodi topici dell’accrescimento) ed una “temporale”, consistente nella riduzione delle giornate di pesca, gestito per scelta di impresa”.
Per l’onorevole Venittelli, responsabile del Pd per la pesca e l’acquacoltura, si può coniugare la difesa dell’habitat e delle stock ittici con la crescita economica del settore della pesca, per dare un futuro alle risorse, all’ambiente, ma anche per dare speranze a chi sul mare vive.
“Un percorso condiviso con i rappresentanti delle marinerie è il modo migliore per giungere a scelte fruttuose e mi auguro – conclude la parlamentare – che un continuo confronto con le associazioni porti a cambiare le regole, ormai obsolete, dell’arresto del fermo temporaneo delle imbarcazioni”.