Presidiare i punti di forza dei nostri ospedali è il compito del decisore politico, che non si può e non si deve distrarre dalla salvaguardia dei nostri più importanti reparti; per Termoli il Punto nascita che continua a rappresentare un presidio di garanzia della salute di puerpere e nascituri.
Il tavolo tecnico romano, il cosiddetto tavolo Adduce, riunitosi mercoledì, in assenza di un livello politico molisano (Commissario ad acta-presidente) ha fatto la voce grossa ribadendo ai “tecnici” molisani, inviati da soli a Roma, ciò che è noto dal 2019: in Molise o si salva il Punto Nascita di Isernia oppure su quello di Termoli e, visto che Termoli registra un numero basso di parti, la chiusura è dietro l’angolo. La gravità delle notizie sulla posizione del Tavolo Adduce, arrivate dalla stampa locale, sta soprattutto nella circostanza che oggi, in assenza di un commissario-presidente si rischia fortemente, e per la terza volta, che il Punto Nascita venga definitivamente chiuso dai tecnici.
Le proteste dei tanti cittadini scesi in strada, assieme alle associazioni ed ai sindaci (all’epoca tutti appassionatamente contro il commissario esterno Giustini che aveva disposto la chiusura) andrebbero tutte vanificate.
Bene, chiedo al presidente-sindaco della città di Termoli, dopo la sua “promozione politica”, di assumersi le proprie responsabilità e con la forza che gli hanno riconosciuto gli elettori; assuma lui, e non i tecnici, l’impegno a sedersi al tavolo tecnico per difendere con forza la sua città garantendo quello che i suoi cittadini, le partorienti e le associazioni hanno difeso con i denti dal 2019 ad oggi.
Laura Venittelli – Presidente Casa dei Diritti