Il circolo della Rifondazione Comunista di Termoli sostiene le ragioni degli studenti che, a partire dal 9 ottobre, daranno nuovamente avvio al percorso di mobilitazione contro l’applicazione della legge 107 della controriforma del sistema d’ istruzione. Già dallo scorso anno, mobilitazioni, scioperi di studenti e personale della scuola si sono moltiplicati dando vita a rivendicazioni e opposizioni sociali contro una “riforma” che non solo modifica profondamente l’impianto organizzativo della scuola pubblica, ma mortifica il contratto nazionale di lavoro e si preannuncia come l’inizio della fine della libertà d’insegnamento.
La controriforma GIANNINI o della cosiddetta “Buona scuola” – davvero una contraddizione in termini rispetto all’impianto reale del decreto!- non è mai stata condivisa da chi vive in prima persona e quotidianamente la scuola ma, nonostante le forti mobilitazioni, il governo ha proseguito autoritariamente alla sua approvazione e alla progressiva applicazione.
Ad oggi, le assunzioni del personale precario risultano ancora insufficienti e quelle effettuate hanno provocato, nella maggior parte dei casi, inutili e dolorose emigrazioni che potevano evitarsi coprendo i posti vacanti nelle diverse Regioni. Per gli studenti nessun beneficio ne viene poiché i costi dell’istruzione gravano sempre più sulle famiglie pesantemente colpite da licenziamenti e disoccupazione.
È ora di ribadire con forza che i diritti non sono elemosine che un governo deve dispensare ai lavoratori della scuola o agli studenti. Il diritto ad una vera istruzione di qualità è diritto inalienabile per tutti i Paesi e per il loro futuro, non può essere messo in discussione dal processo esasperato di aziendalizzazione e di privatizzazione messo in atto da questo governo.
Le assunzioni dei precari andavano fatte da tempo e lo aveva ribadito anche una recente sentenza della Corte Europea, pertanto queste non sono affatto un generoso regalo del governo Renzi. La scuola è un bene comune e come tale va difeso dalla volontà privatistica dei gruppi di potere e delle lobby economiche, che attraverso l’ingresso dei privati nel comitati di valutazione e i sistemi di formazione obbligatoria (per il personale), ne ridisegnano la funzione creando scuole-ghetto di serie “B” e scuole di serie “A”, acuendo così le differenze territoriali e sociali, oltre a controllare metodi e programmi di insegnamento.
Per questo motivo Rifondazione comunista sarà in prima linea, pronta sostenere e ad alimentare, come ha sempre fatto, tutte le mobilitazioni e le lotte che si organizzeranno sul territorio da parte di docenti e studenti contro questa sciagurata riforma: l’ennesima misura governativa di marca renziana intenzionata a distruggere diritti costituzionali, sociali e del lavoro.