Nessuno è contrario al raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina, tuttavia “bisognerà agire ed intervenire considerando quelle che sono le caratteristiche del territorio molisano interessato”.
A riferirlo è il presidente del Distretto Molise Orientale e commissario straordinario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli, on. Remo Di Giandomenico, all’indomani dell’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Regionale della Puglia di una mozione che chiede al Ministro Del Rio ed al presidente del consiglio dei ministri Gentiloni di interagire con la regione Molise per dirimere “l’ostruzionismo” manifestato fino ad oggi.
Per la regione Puglia infatti le richieste e le ragioni della regione Molise starebbero notevolmente rallentando i lavori di una infrastruttura ritenuta di vitale importanza che si interseca nella dorsale adriatica e che permette di arrivare a Pescara e poi ad Ancona, Bologna e Milano tramite la strada ferrata.
La realtà però è totalmente diversa da quella che viene raccontata dalla regione Puglia che, risolte le proprie esigenze di diversa natura, adesso non bada a spese nello scagliarsi contro il Molise che invece cerca solamente di risolvere la situazione tutelando le esigenze del territorio.
Non piace infatti il progetto proposto da RFI che prevede alte barriere anti rumore in prossimità del centro abitato di Termoli e dei paesi costieri dove dovrebbe sorgere il raddoppio ferroviario.
“In realtà – aggiunge Di Giandomenico – il Molise è fin troppo interessato a questo raddoppio, tuttavia aveva chiesto interventi ben precisi che sono stati disattesi da RFI. Appare adesso superficiale l’intervento della regione Puglia che, dal canto suo, poteva interagire con il Molise al fine di addivenire ad un piano unico di interventi per tutelare il paesaggio di entrambe le regioni.
Ci sono opere innovative sulle quali poter puntare, quelle enormi barriere che invece si vorrebbero realizzare sono troppo impattanti per un territorio a totale vocazione turistica”.
Fino ad oggi, RFI ha sempre disatteso le richieste pervenute dal Molise addirittura, non ha mai rispettato gli accordi sottoscritti da diverse amministrazioni comunali, dalla regione e da un Ministro dei Lavori Pubblici. Un esempio potrebbe essere la mai avvenuta delocalizzazione della sottostazione elettrica con l’eliminazione degli elettrodotti che attraversano l’abitato di Termoli. La questione è dunque di vecchia data e ci si è sempre resi disponibili nell’affrontare il raddoppio ferroviario del territorio molisano che ha anche altri problemi come la frana di Petacciato. Tuttavia appare davvero poca l’attenzione da parte di RFI ed a questo punto anche da parte della regione Puglia rispetto alle richieste del Molise che in fin dei conti auspica un progetto che coniughi le esigenze delle ferrovie con le problematiche del territorio.
“Ribadiamo la disponibilità al raddoppio ferroviario – conclude l’on. Remo Di Giandomenico – ma non possiamo scendere a compromessi sulla tutela del territorio e della popolazione costiera interessata”.
La Puglia dovrebbe prendere un impegno ben preciso: unirsi al Molise per dare man forte al fine di definire al meglio la situazione. Solo così, tutelando gli interessi di tutti allo stesso modo, si potrà addivenire alla definizione di un progetto che metta tutti dalla stessa parte.