Nonostante la visita papale in Molise, il miracolo per la sanità pubblica regionale non si compie (in special modo per quella bassomolisana). Purtroppo la nostra sanità ancora soffre, arranca e cerca invano di far fronte alle disperate richieste dei suoi poveri utenti. Avranno certamente un gran bel da fare i vari comitati sorti come funghi, casualmente, all’indomani del cambio di colore politico in Regione. Intendiamoci, i nuovi “padroni del vapore” sono allo stesso livello dei precedenti e in assoluta continuità, dunque nessuna fiducia possono ispirare almeno che non si abbiano gli occhi “foderati di prosciutto”, ma ciò non toglie che la situazione non sia ormai più la stessa da diversi anni a questa parte. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole. Visto che il servizio sanitario nazionale dovrebbe garantire la salute di tutti cittadini, in primis dei più deboli, riteniamo sia opportuno segnalare, come PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA di Termoli, oltre al taglio dei posti letto pubblici (senza per nulla intaccare l’ospedalità privata), l’ennesimo episodio di disservizio legato all’ambito sanitario. A fronte di una preparazione sicuramente di buon livello va posta in evidenza la drammatica carenza di posti disponibili nel reparto termolese di emodialisi. Una terapia necessaria per salvaguardare la vita dei pazienti affetti da gravi nefropatie, che le scellerate politiche di spending review hanno portato ad essere assimilabile ad un servizio accessorio, dove trovare un posto equivale quasi ad una lotteria.
I posti più vicini per gli emodializzati ad oggi risultano Ortona (3/4 d’ora in autostrada e con reparto d’eccellenza) e Campobasso (almeno un’ora per finire all’interno dell’Ospedale Cardarelli con la non proprio eccelsa viabilità molisana). Una sorta di penoso ed estenuante “pendolarismo sanitario” a giorni alterni attende così gli sfortunati cittadini termolesi emodializzati, che devono ricevere le necessarie terapie per permanere in vita, con tutti i rischi che queste comportano.
Evidentemente Termoli (che ormai oltrepassa i 35.000 abitanti) non merita una sanità da paese civilizzato e gli attacchi perpetrati anche all’Ospedale San Timoteo hanno il manifesto scopo di distruggere progressivamente e definitivamente la Sanità pubblica in Molise. I cittadini riflettano, dunque, su questi gravi disservizi in un settore così importante della spesa pubblica e smettano di dare il loro sostegno politico ai fautori politici di queste assurde politiche liberiste che spingono in direzione di un modello della sanità di tipo “americano”. Ne va del futuro e del benessere di tutti, ne va anzitutto delle nostre aspettative di vita che, nonostante i progressi anche in campo medico e scientifico, rischiano di crollare drasticamente riportandoci a valori da terzo mondo.
Il sindaco Angelo Sbrocca, essendone formalmente il primo responsabile, come intende dunque tutelare il diritto costituzionale alla salute dei suoi concittadini e quale azioni concrete intende attivare? Analogo quesito rivolgiamo al Presidente della Giunta Regionale, peraltro, entrambi i referenti accomunati dallo stesso “colore” politico. Restiamo in attesa di risposte concrete e non finisce certamente qui. Ci attiveremo da subito per sostenere qualsiasi iniziativa pubblica e di lotta in grado di sensibilizzare su un tema così delicato come la salute dei cittadini, su cui non c’è chiacchiera o scusa che tenga.