Il Partito della Rifondazione Comunista di Termoli, accogliendo con naturale sollievo la caduta della dannosa amministrazione Di Brino (comunque promossa dai soliti trasversalismi tra il centrosinistra-destra e sotto la regia dei vertici istituzionali regionali, in una sorta di inquietante parallelismo con il governo Letta), non può fare a meno di rilevare che sono sempre le medesime dinamiche ad animare il proscenio politico termolese. Proprio per questo, pensiamo che più delle vicende amministrative, nel contesto dato, sia maggiormente rilevante il fatto che le prossime elezioni europee vedranno la partecipazione della lista “L’ALTRA EUROPA” in sostegno al candidato di sinistra Alexis Tsipras, leader della formazione greca di SYRIZA.
Se non da una angolazione e da un azione più ampia, infatti, non è altrimenti arginabile la deriva liberista che investe il nostro Paese, determinata da governi di emanazione della BCE e del Fondo Monetario Internazionale, impegnati all’esautorazione del sistema pubblico, allo svuotamento sostanziale del sistema democratico e alla mercificazione sfrenata ed insensata di tutte le risorse e di tutti i beni comuni del nostro Paese. Pensiamo che per contrastare questa offensiva capitalistica l’unica strada praticabile e necessaria sia una lotta ed una risposta sociale e politica di respiro internazionale, che rimetta al centro del sistema l’uomo e i suoi bisogni, non più il “dio denaro”, che attraverso le logiche di mercato, i profitti e le speculazioni finanziarie, stanno attentando all’esistenza stessa del nostro Pianeta. A tal proposito, non possiamo immaginare a Termoli alcuna proposta politica che non sia in sintonia con questa visione e con questi obiettivi. Un sindaco, a nostro avviso, dovrebbe porsi come interprete e agente dei bisogni della gente, opponendo un netto rifiuto al patto di stabilità e a tutte quelle logiche mercantili ed economicistiche che stanno arretrando sempre più il quadro sociale e umano. Dovrebbe operare concretamente per ripubblicizzare tutti i beni comuni e tutti i servizi, operare uno scontro frontale con il Cosib (coacervo di interessi economici oltre che rischio permanente per la salute delle comunità circostanti), costruire nuovi strumenti per la partecipazione popolare e così che siano i cittadini a decidere le sorti del proprio territorio. Diversamente da queste premesse politiche, oggi un sindaco, in un contesto così minato e limitato, non avendo alcuna agibilità per decidere le sorti del proprio territorio e della propria comunità, sarebbe solo destinato a diventare mero esecutore di politiche scellerate e antisociali, poco più che un “gabelliere” per rimpinguare le casse amministrative. Pertanto, il confrontarsi con forze politiche (in primis con il Partito Democratico) che sono i più zelanti sostenitori-esecutori delle logiche e dei processi di ristrutturazione capitalistica europea in chiave iper-liberista, che hanno fatto del consociativismo con le forze più retrive e corrotte della destra il faro della loro azione politica e che stanno attentando a tutti i livelli ai principi costituzionali, allo stato sociale ed al futuro del nostro Paese, noi crediamo non porterebbe a nulla di diverso e a nulla di buono per la collettività stessa. Per questo non siamo interessati a partecipare a tavoli o a consessi che vedono queste presenze politiche e che non rappresentano in alcun modo gli interessi dei cittadini, ma sono solo mera espressione di contrattazioni trasversali e di scontri intestini per la gestione particolare del potere e della cosa pubblica.
Gli stessi richiami ad improbabili “unità del centrosinistra” sono solo vuoti e retorici slogan, che non hanno senso e ragione di esistere, poiché oggi, il PD a livello nazionale è in manifesto accordo con il centrodestra e proprio con quest’ultimo opererà per promuovere eventuali intese o accordi per il nostro territorio, allo stesso modo di come insieme hanno determinato la caduta dell’amministrazione. Questo accadrà alla fine anche per la nostra comunità.
In quanto ai più svariati nomi che oggi circolano e a strumenti inaffidabili per accreditarli “democraticamente” -ad esempio le primarie- non possiamo che esprimere profondo diniego, essendo da sempre interessati ai contenuti concreti e alle proposte prima ancora che agli uomini che dovranno farsene interpreti politici. E’ impensabile poi che i cittadini siano messi nella misera condizione di dover solo scegliere tra opzioni prestabilite da conciliaboli, senza alcuna possibilità propositiva e di incidere a monte nei processi reali della democrazia. Un po’ come i sondaggi che spesso vengono messi nelle testate giornalistiche on-line, dove in una ipotetica rosa di nomi, non è possibile esprimere un nome diverso, se non tra quelli predeterminati oppure scegliere la non partecipazione. Questa a nostro avviso non è democrazia, non funziona così la partecipazione popolare.
È per questo, e non solo, che Rifondazione Comunista sin da ora invita a confrontarsi tutte le forze politiche, le associazioni ed i movimenti sociali, locali e regionali, che vogliono porsi in alternativi a questi fallimentari modelli autoritari e liberisti, a mettersi a lavoro per costruire dal basso processi per lo sviluppo di una reale politica per l’uomo, non solo riguardo il Comune di Termoli, ma per tutta la Regione. Proprio per questo riteniamo interessante segnalare la nostra partecipazione al Forum dei movimenti di Matrice che si terrà il 7-8 marzo, ove si confronteranno fattivamente su questi e altri temi, movimenti sociali e associazioni, sensibilità individuali e collettive.
Pensiamo che ogni cittadino debba essere interessato ai problemi di tutto il territorio e non solo del proprio “orticello” di vita, sentire un nostro problema tanto lo sfruttamento e l’inquinamento della nostra costa quanto quello del medio e alto Molise, poiché, in quanto molisani, abbiamo tutti diritto a vivere e godere integralmente del nostro spazio e delle nostre risorse, dai monti al mare, per lasciare alle nuove generazioni un futuro vivibile e in armonia con il mondo.
Per il Circolo PRC “Ottobre”
Il segretario Domenico Farina