Otto ragazzi del Centro Sprar di Larino, originari dell’Afghanistan, Pakistan, Somalia, Nigeria e Mali, stamattina hanno compiuto una visita guidata nel cuore della storia dell’antica Larino.
Accompagnati dagli operatori Sprar Luigi Albanese e Annamaria Pezzarelli, dalla psicologa Monica Gammieri e dalle volontarie del Servizio Civile Nazionale Teresa Battista e Laura Mastrantonio, dopo il Museo, i giovani stranieri hanno visitato la Basilica Cattedrale, anche qui guidati alla scoperta delle radici più antiche della Città di Larino, da qualche tempo diventata anche “casa loro”.
Perché il Centro del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, attivo nel comune frentano dal 2014, resta un esempio virtuoso di accoglienza ed integrazione.
Grazie alla professionalità ed umanità dei dieci operatori larinesi che vi lavorano, ma anche e soprattutto alla benevolenza e ospitalità dei cittadini di Larino, negli anni sempre più propensi a coinvolgere gli ospiti in fuga da guerre e fame in numerose iniziative. Dal presepe vivente, alle partite di calcio, dalle visite al patrimonio storico e paesaggistico, alla gioia comune per le nuove nascite in terra italiana. E tante altre sono le esperienze in programma nelle prossime settimane per i trenta ospiti dello Sprar frentano, tra le quali la conoscenza dell’Anfiteatro romano e del Parco delle Tre Fontane.
Mondi distanti, ma non diversi, testimoniati dai commenti dei ragazzi venuti da lontano. Come Mukhtar, che nel famoso mosaico degli uccelli ammirato nel Museo Civico ha scorto una somiglianza con le case costruite dagli italiani in Somalia. Oppure lo stupore di Rohullah, nell’osservare le tante similitudini tra le antiche macine romane e quelle del suo paese, l’Afghanistan.
Prova, l’esperienza larinese, di essere tutti insieme, figli della stessa Terra.
Ospiti dello Sprar, alla scoperta della Storia al Museo Civico di Palazzo Ducale di Larino
Commenti Facebook