Riceviamo e pubblichiamo
Con le elezioni regionali, i Molisani hanno eletto Donato Toma Presidente del Molise, e assegnato la maggioranza dei consiglieri al centrodestra. Il risultato delle elezioni politiche del 4 marzo scorso ha palesato il crollo del centrosinistra, e raffigurato, politicamente, una Italia divisa in due: nord al centrodestra; sud al M5s. Con le ultime regionali sembra rivedere lo stesso scenario delle politiche: ulteriore crollo del centrosinistra, e il Molise diviso in due aree: Isernia-Venafro, appannaggio della coalizione del centrodestra, Termoli -Basso Molise prevalentemente M5s.
Dalla composizione del nuovo consiglio regionale, con il numero degli eletti, in maggioranza e opposizione, ricadenti nelle diverse aree territoriali, si rileva un grosso squilibrio nel rapporto tra gli eletti e le popolazioni residenti, soprattutto per il Basso Molise che registra appena quattro consiglieri regionali. Questo risultato, credo, dipende principalmente da scelte inopportune e poco strategiche, che la classe dirigente, politica e amministrativa, ha compiuto. A questo va’ aggiunto anche la poca attenzione e maturità elettorale dei cittadini, nel non sostenere con le preferenze i candidati del proprio territorio. A dimostrazione: Termoli con oltre 23.000 elettori elegge appena un consigliere, diversamente a tanti altri centri urbani molto inferiori. Anche alle ultime due elezioni (politiche e regionali) Termoli e il Basso Molise, non riuscendo ad ottenere la giusta rappresentanza, continua a dimostrare di essere solo capace e utile di portare “acqua, anche coi cesti”. L’ultimo risultato elettorale credo sia addebitabile alle esperienze vissute dai cittadini nel recente passato, con l’aggravarsi della crisi economica e sociale, facendo crescere “rabbia”, dissapori e avversione verso amministratori e addetti alla politica.
Nel Basso Molise, e a Termoli principalmente, forte è stato il segnale di cambiamento espresso, nel confermare alle regionali l’eccezionale risultato conquistato dal m5s alle elezioni politiche. E’ plausibile che a questi risultati ha inciso molto l’esperienza, deludente, dell’Amministrazione Sbrocca. Lo dimostra lo scarso risultato ottenuto dal centro sinistra, e l’incapacità di eleggere un proprio rappresentante alla regione, pur avendo candidato: vicesindaco,un assessore e un consigliere comunale. Credo che molto ha inciso il rapporto con distacco e poco ascolto tenuto coi cittadini, oltre le criticità, ancora irrisolte dopo quattro anni di amministrazione, nei servizi di primaria importanza: raccolta, smaltimento dei rifiuti, spazzamento aree pubbliche, depurazione delle acque,verde pubblico,viabilità, area cimiteriale,decoro urbano,…, facendo apparire Termoli una città all’abbandono.
Considerato che manca meno di un anno al termine della consiliatura, e che difficilmente le criticità potranno essere risolte, ai consiglieri comunali, anche dopo i risultati delle due elezioni, non resta che fare una profonda riflessione, e giungere alla opportuna conclusione di cessare l’esperienza amministrativa, favorendo le dimissioni del Sindaco, e giungere alle prossime elezioni del 2019 con una amministrazione retta da un Commissario Prefettizio.
Ciò consentirà a tutte i partiti e movimenti civici, di superare le attuali difficoltà interne, per meglio organizzarsi ed essere pronti a proporre agli elettori, per il quinquennio 2019-2024, idee e programmi. Ancor più importante è quanto spetta, da subito, al neo Presidente Toma: una concreta programmazione, di pochi punti, per rispondere ai segnali e alle aspettative espresse dai cittadini con il voto. Atti esecutivi equilibrati, capaci e funzionali per l’intero territoriali.
Forte è l’auspicio che la prossima legislatura regionale, sia rispettosa delle potenzialità e specificità che le diverse aree del territorio rappresentano. Ciò potrà ridare fiducia a quei molisani appartenenti a territori finora penalizzati, se non esclusi, da forme di sviluppo e adeguata attenzione.
Nicola Felice