Marone replica a Marinucci: i governi più fallimentari sono stati quelli di centrosinistra

La linea scelta dal candidato sindaco del centrodestra Michele Marone è sicuramente quella della moderazione e della sobrietà. Una linea di condotta che porterà nel corso della campagna elettorale ad illustrare e proporre alla città nuove iniziative e non nell’accusare l’avversario per il classico “partito preso”. Si spera che il confronto con l’elettorato si basi su valide motivazioni e prospettive da dare a Termoli e non su altro. Oggi però si è costretti non ad attaccare un avversario, ma a rispondergli in quanto chiamati in causa. Il candidato sindaco Paolo Marinucci si è preso la briga di ironizzare sulle dichiarazioni dell’avvocato Marone sull’espressione del voto moderato della città di Termoli.

A memoria d’uomo, i governi più veloci e fallimentari della storia della città adriatica sono pochissimi, due in particolare, dei quali i termolesi ricordano benissimo la velocità della fase amministrativa che si è conclusa in un breve volgere. Entrambi erano di espressioni di centrosinistra, entrambi implosi per la mancanza di governabilità all’interno della stessa coalizione che oggi Marinucci cerca in parte di rappresentare. Marinucci riferisce poi della fine scorsa amministrazione comunale, un classico “golpe” avvenuto in una notte che ha convinto quattro consiglieri comunali di espressione di centrodestra ad unirsi all’opposizione per mandare a casa anzitempo l’ex sindaco Antonio Di Brino. Anche in questo caso, ad oggi, non si capiscono le modalità e lo scopo di una iniziativa voluta solo per prendersene il merito e che ha lasciato tutta la città allibita in quanto ancora una volta la fiducia consegnata dai cittadini era frutto di un voto moderato e di centrodestra. Infatti, da quel golpe, il centrosinistra si ripresenta totalmente diviso davanti all’elettorato a dimostrazione della frettolosità di una iniziativa voluta senza nessuno scopo reale. La prova è fornita dalla frammentazione della coalizione dello stesso centrosinistra che si presenta spaccata e le cui anime fuggono prima da una parte e poi dall’altra perché hanno difficoltà a ritrovarsi in idee e programmi che ad oggi appaiono come semplici contenitori elettorali per carpire il voto dei termolesi ed all’insegna del poi si vedrà. Ulteriore prova del conflitto interno alla coalizione di centrosinistra la fornisce proprio il candidato sindaco Paolo Marinucci. Prima disposto a cimentarsi con le Primarie di coalizione per poi contestarle decidendo di correre da solo. Cosa ben diversa è invece la coalizione di centrodestra che sostiene il candidato sindaco Michele Marone, e che chiede al cittadino la continuità nella moderazione all’insegna di un rinnovamento gestionale-amministrativo, concordato e condiviso da tutte le parti in causa, finalizzato al raggiungimento del bene comune per tutti i cittadini e senza alcuna discriminazione. (us)

 

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