É con enorme stupore che ho letto la lettera del consigliere Marinucci rilevandone una incredibile ipocrisia nel contenuto. Innanzi tutto emerge il fatto che lo stesso Marinucci, purtroppo, non ha ancora digerito la sconfitta elettorale e continua ad affermare quanto lui sia ‘bravo’ e quanto siano ‘cattivi’ gli altri, cioè chi ha vinto legittimamente le elezioni. Probabilmente non si accorge che se ha perso, molte delle colpe sono anche sue e non si rende conto che i cittadini termolesi meno di un anno fa hanno deciso di premiare il sindaco Sbrocca e la coalizione di centrosinistra.
Ricordo perfettamente come Paolo Marinucci prima delle elezioni, su istanza del nostro Governatore, rifiutò un’ipotesi di riunione del centro sinistra, affermando di “percepire” di essere il più forte, di essere l’unico a rappresentare i termolesi, di “essere” un Marinucci. Le sue “percezioni” elettorali, come tante altre, si rilevarono non un “bue” ma una “bufala” e lo stesso venne superato non solo da Sbrocca ma anche da Marone ed il suo egocentrismo risultò stritolato.
Ma tornando ai buoi. Lo stesso Marinucci non si accorge che molti Termolesi (direi la maggioranza) sono di origine di altri paesi e città molisane e pugliesi, come lo scrivente, e costoro hanno dei legami molto forti sia con Termoli e sia con i paesi dove sono nati o da cui comunque provengono i propri genitori.
Questa cosa fa di Termoli una città socialmente variegata e dove si rispettano e convivono gli usi e le tradizioni dei termolesi e quelle dei concittadini provenienti da altri paesi. Le tradizioni di San Martino in Pensilis come quelle, solo per fare un esempio, di Rotello, di Frosolone, o di Guardilafiera sono molto sentite e rispettate da gran parte dei Termolesi e il Sindaco, deve condividere il sentire di ogni suo cittadino. A ciò si deve aggiungere un’altra ragione. Termoli negli ultimi anni si è completamente isolata dal resto del territorio e dei paesi del Molise costiero. Tale isolamento ha portato a delle conseguenze pesantissime anche sul piano politico ed istituzionale. Basti pensare che nel Consorzio Industriale, Termoli, che ha la quasi totalità del territorio, non è rappresentata nell’organo di governo.
Occorre quindi, come sta facendo il Sindaco Sbrocca, una politica di ricucitura e di apertura e integrazione con questo territorio a noi non vicino ma vicinissimo. L’integrazione si fa non con le parole ma con i fatti e con atti di solidarietà nei confronti di chi li chiede.
A conferma di quanto sopra ricordo al consigliere Marinucci che in quella bellissima e partecipatissima manifestazione oltre al Sindaco Sbrocca c’erano tutti gli altri sindaci del Molise costiero e tanti altri dell’Alto Molise, oltre al Governatore del Molise e tutti i deputati della nostra Regione e in quella “fiaccolata”, organizzata peraltro dalla Parrocchia di San Martino in Pensilis, non si è manifestato contro la Magistratura (e ciò è stato ribadito da tutti anche dal nostro Sindaco) ma a difesa delle tradizioni popolari ultracentenarie del nostro territorio.
La stessa cosa si farebbe anche per la difesa di eventi della tradizione della nostra città, caro Marinucci che non sei il tutore esclusivo delle tradizioni di Terml’, ed a questa difesa parteciperebbero anche il resto del territorio molisano primo fra tutti il Sindaco di San Martino.
Parli tanto di solidarietà ma poi ne critichi fariseicamente gli atti concreti. La solidarietà istituzionale si mostra anche con la fascia tricolore come è stato effettuato da tutti i sindaci presenti alla manifestazione.
In ultimo ma non per ultimo caro Marinucci ti faccio presente che il Sindaco e la maggioranza di centrosinistra, che contrariamente ai tuoi desideri, sono coesi ed efficienti, governeranno per tutto il mandato elettorale e faranno quello per cui sono stati eletti perché i Termolesi hanno scelto noi e non te.
Un caro saluto
Silvio Mario Orlando
Marinucci, parliamo di buoi o di bufale? Il consigliere Orlando risponde all’attacco di Paolo Marinucci
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