Una delle tante contraddizioni che stanno caratterizzando la sinistra al governo della città di Larino, da circa un anno e mezzo, è possibile notarla in maniera evidente proprio su una tematica che tradizionalmente appartiene alla sensibilità della sinistra, quale l’ambito sociale. I giovani amministratori di SEL, PD, IDV, fabbriche e comitati vari, risultano essere ad una distanza veramente siderale dai disagi e dalle necessità provenienti dalla realtà quotidiana locale, tanto da non riuscirne a fare fronte, ulteriore argomento a conferma che il cambiamento tanto propagandato è solo facciata e si sta rivelando del tutto improduttivo se non deleterio.
E’ recente la notizia che sono state riviste, in maniera del tutto irrazionale, le tariffe della mensa scolastica tagliando della metà il tetto di reddito dei buoni mensa gratis, da 5 mila a 2.500 euro, a tutto svantaggio delle fasce più deboli, continuamente in aumento, che saranno costrette a rinunciare ad iscrivere i propri figli al tempo pieno. A parte il fatto che si tratta di risparmiare una cifra irrisoria alquanto ridicola per il Comune, la cosa che lascia maggiormente sconcertati è la contraddizione politica dimostrata da un’amministrazione dichiaratamente di sinistra che taglia servizi essenziali finora offerti per risparmiare niente.
Stesso discorso va fatto per il trasposto dei dializzati, un servizio di assistenza, introdotto dall’amministrazione Giardino, per accompagnare gratuitamente i degenti impossibilitati a muoversi autonomamente che oggi, con una fredda e superficiale scelta di chi amministra, per un taglio della spesa di soli 1.900 euro annui, si trovano abbandonati a loro stessi e in difficoltà per raggiungere il luogo dove sottoporsi alla vitale terapia.
E’ necessario ricordare che non è assolutamente conclusa l’emergenza abitativa per quei nuclei famigliari sfrattati dallo IACP poichè non in grado di pagare il, seppur esiguo, canone di locazione. Anche loro sono dei dimenticati e, nel disinteresse e nell’incapacità degli amministratori di individuare una soluzione alternativa e confacente ai vari casi, sono stati costretti ad accettare di trasferirsi nei comuni limitrofi di Montorio e Montelongo dove è stato garantito loro un alloggio di edilizia popolare.
Anche nella gestione del progetto SPRAR, ovvero il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati arrivati nella nostra cittadina, che pure destinava a Larino una parte di fondi europei, il Comune di Larino non ha fatto nient’altro che affidare l’intero progetto ad una cooperativa esterna con sede in Puglia e Basilicata. Tale gestione non ha prodotto nessun tipo di vantaggio per la collettività ma un’ennesima occasione per il solito tornaconto personale di alcuni amministratori, il cui unico contributo è stato quello di consentire l’elargizione di lauti affitti ai lobbisti dell’edilizia e di suggerire o selezionare il personale da assumere. Più clientelismo che mai!
Premesso ciò LARINascita si chiede: ma è davvero solo questo l’interesse sul sociale che la sinistra larinese riesce a mettere in atto? Questa è la sensibilità? Che amministrazione è quella che taglia i servizi ai cittadini più in difficoltà ma che è pronta ad intascare circa 60.000 euro l’anno per i compensi e le indennità? ( Movimento LARINascita )
LARINascita: “Quale sinistra amministra Larino?”
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