L’indice di vulnerabilità sismica è, in maniera qualitativa, il rapporto tra il massimo sforzo che un edificio può sopportare e quello a cui può essere sottoposto da un terremoto in un determinato territorio, dato che non tutti i territori sono sottoposti agli stessi eventi sismici. Pertanto si tratta di un indice molto importante per stabilire quale sia effettivamente la capacità di una struttura di resistere in maniera compatta ad un sisma relativamente alla natura della zona in cui si trova, e che ci dice se il nostro edificio è adeguato o meno al luogo in cui è sito e quindi se abbiamo fatto tutto l’occorrente per evitare almeno ciò che ci si può aspettare.
Purtroppo a Termoli degli effetti che potrebbe provocare questo “almeno ciò che ci si può aspettare” in edifici pubblici come quelli delle scuole non si sa nulla, dato che nessuna scuola è dotata dell’indice in questione. La nostra città è classificata come zona sismica di classe 3, ossia “zona che può essere soggetta a FORTI TERREMOTI ma rari”.
Ebbene, se sono rari, ciò significa che la probabilità che un forte terremoto si verifichi c’è.
Quindi bisogna sapere come potrebbero rispondere i nostri edifici, le nostre scuole, ed in caso di cattiva risposta, si deve provvedere ad intervenire.
A gennaio il Ministero dell’Istruzione ha decretato la destinazione alle scuole di 3,5 milioni di euro per indagini diagnostiche sui solai e di 2 milioni di euro per interventi di miglioramento e adeguamento antisismico in Campania, Lazio, Molise e Sicilia.
E’ un’ottima occasione questa per richiedere i fondi necessari per riempire le pericolose mancanze che le strutture scolastiche termolesi hanno e che non possono permettersi di avere, quelle sulla conoscenza dell’indice di vulnerabilità sismica e dell’eventuale necessità di interventi.
Ribadiamo come al solito poi che ad oggi nessuna scuola di Termoli ha tutte le certificazioni che definiscono una scuola come sicura e che sul sito del Comune non c’è la necessaria trasparenza che permette a tutti di vedere i documenti e le certificazioni delle scuole e non solo. E se questi punti sono ultimi non è per importanza.
Maria Assunta Mariani (Associazione “La Giusta Scuola”)