Industria/Piras (Uiltec): “Ritrovare la strada della crescita attraverso scelte coraggiose di politica industriale”

Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec nazionale, a Termoli ai lavori del Consiglio regionale del sindacato del Molise dei lavoratori dei settori tessile, dell’energia e del chimico.
“Il Paese corre seri rischi di deindustrializzazione a causa di mancate scelte di politica industriale. Il Meridione soffre ancor di più i disagi della crisi produttiva ed occupazionale. Esiste il bisogno di risposte certe e coraggiose, a partire da realtà come quella del Molise, per ritrovare la strada della crescita in questa fase di profondo cambiamento, caratterizzata da alti costi energetici, dalla difficoltà sul mercato delle materie prime e, per ultimo, dalla competizione sui dazi”
Lo ha detto Daniela Piras, Segretaria generale della Uiltec nazionale, che oggi a Termoli ha concluso i lavori del Consiglio regionale del sindacato del Molise dei lavoratori dei settori tessile, dell’energia e del chimico.
“In questa regione – ha continuato Piras- esistono punti di eccellenza del settore chimico-farmaceutico, un tipo di imprese che ha un grande bisogno di energia per mantenere un adeguato livello produttivo, utile a reggere la concorrenza sui mercati. È bene che nel percorso di transizione energetica si scelga di estrarre più gas dai giacimenti disponibili nel sottosuolo nazionale per soddisfare il fabbisogno esistente e calmierare i costi energetici. Il ‘green deal’ è una meta irrinunciabile, ma bisogna tener conto delle peculiarità del Paese attraverso la neutralità tecnologica, decisiva per individuare tempi e modalità per il raggiungimento degli obiettivi e delle risorse utili allo scopo”. La leader della Uiltec ha poi fatto riferimento alle più importanti vertenze del Molise: “Per quanto riguarda Vibac -ha ribadito la dirigente sindacale- abbiamo garantito la continuità produttiva dello stabilimento sul territorio ed il nostro impegno è ora quello di trovare la ricollocazione in altre realtà ai quaranta lavoratori esclusi dall’intesa occupazionale. La vertenza dell’ex Unilever, invece, dimostra come ci si possa perdere nella burocrazia, attendendo dalle istituzioni una autorizzazione finale utile ai lavoratori che sono tuttora in cassaintegrazione e per l’avvio del nuovo sito. Infine, la filiera locale dell’auto che va salvaguardata, dato che proprio la componentistica rappresenta la base produttiva determinante per il settore. Nei settori del chimico-farmaceutico, del tessile, della gomma-plastica siamo stati eccellenze nel mondo. A partire da qui dobbiamo ritrovare quell’orgoglio per tornare ad esserlo”.

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