In questi ultimi anni si è visto gestire il verde sempre come un onere passivo e non come una possibilità di creare dei percorsi migliorativi che diventassero fonti di benessere per la cittadinanza, ad esempio con una mirata piantumazione di alberi o con la possibilità non solo di tagliare l’erba ma anche di curare il terreno arandolo e dandogli nuova vita per ipotizzare colture a bassa crescita. Inoltre già nel 2013 dopo aver visto che anche l’ARPA riteneva preferibile l’utilizzo di metodi alternativi a quello chimico, quali i metodi biologici, meccanici e fisici per la gestione del verde urbano, come Consiglieri Comunali, avevamo proposta una commissione su questo tema chiedendo che venissero banditi i pesticidi di sintesi come ad esempio di “Glifosate sale di ammonio”, prodotto controindicato per questioni sanitarie e quindi non utilizzato in luoghi dove può venire a contatto con persone (cigli delle strade). Difatti tali prodotti essendo utilizzati in prossimità di zone abitate e frequentate possono entrare in contatto non solo con le falde acquifere, ma direttamente con animali domestici o con l’uomo.
Inoltre sempre più persone soffrono di allergie dovute alla vegetazione. Sono molti i casi di Comuni che hanno scelto di piantumare alberi e vegetazione “Allergy free” cioè privi di pollini o simili che possono sollecitare allergie. In questo modo si darebbe un piccolo aiuto a quelle persone che soffrono in alcuni periodi dell’anno a causa delle allergie. Per questo motivoabbiamo presentato una mozione per impegnare il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a fare proprie delle istanze da inserire nel nuovo bando per la gestione del verde pubblico e/o tramite un regolamento apposito. In particolare si chiede tra le altre cose di vietare fin da subito l’utilizzo di qualsiasi pesticida di sintesi nelle aree non agricole del Comune (parchi, cigli stradali e ferroviari, fossi, viali , verde pubblico e privato, orti pubblici ecc…) privilegiando metodi di controllo biologici come previsto dalla normativa comunitaria e nazionale. Inotre di prediligere il diserbo con mezzi meccanici, ottimizzando il numero e la frequenza degli sfalci nell’ottica di risparmio del consumo di carburante e sperimentando anche sistemi biologici di controllo nelle aree laddove è possibile (ad es. convenzioni con agricoltori-allevatori per il ricorso ad animali domestici erbivori, semina di essenze prative a bassa crescita, es. trifogli striscianti ecc.). Di avviare il percorso per la costituzione di un biodistretto (per biodistretto si intende un’area geografica volta ai metodi biologici, istituita con delibera del Consiglio Comunale, laddove vengono promossi progetti per la gestione sostenibile delle risorse in un’ottica di economia solidale e di rete). Di scegliere la piantumazioni di alberi “Allergy Free” in modo da aiutare le persone che soffrono di allergie. ( Paolo Marinucci, Daniele Paradisi)