Il PCL Molise sostiene senza se e senza ma la lotta operaia alla Vibac di Termoli, pur con le sue attuali e modestissime forze.
I padroni dell’azienda stanno alimentando una campagna di falsità contro i lavoratori accusandoli inauditamente di “scarsa produttività” per nascondere la verità denunciata dagli operai: l’obsolescenza dei macchinari, il loro deterioramento e l’assenza di seria manutenzione.
Dentro questa “strategia” di scaricare sui lavoratori le inefficienze padronali e la crisi, si inquadra anche l’atteggiamento aggressivo subito e denunciato dagli operai, mediante l’uso maldestro e pretestuoso del “potere disciplinare”, cioè delle sentenze unilaterali dei padroni, come ad esempio il caso denunciato di un operaio a cui sono stati inflitti in modo spropositato giorni di sospensione.
La logica naturale dei padroni è quella di intensificare il tasso di sfruttamento della forza lavoro a vantaggio del proprio profitto, ed in questo caso essa si manifesta con la pretesa che l’intensificazione dei ritmi di lavoro operaio debba sopperire alla carenza di investimenti padronali nell’innovazione tecnologica.
La risposta operaia alla Vibac deve mettere in campo una forza uguale e contraria a quella dei padroni: con forme di lotta radicali ad oltranza, sino al ritiro delle sanzioni disciplinari e per contrastare l’atteggiamento aggressivo sul luogo di lavoro, rivendicando macchinari rinnovati ed adeguati anche per migliorare la sicurezza del lavoro.
Raccogliere la massima unità e solidarietà tra tutti i lavoratori, anche quelli delle altre fabbriche di Termoli e in generale della città.
Del resto ciò che sta succedendo alla Vibac di Termoli non è un fatto isolato e ci ricorda che il sistema capitalista ormai è in una crisi perenne che i padroni continuano a scaricare sugli operai e sulle masse sfruttate.
Ma fino a quando si potrà sopportare tutto questo ?
Ecco perché occorre legare ognuna di queste lotte operaie quotidiane locali a rivendicazioni più generali, a partire dalla nazionalizzazione senza indennizzo, sotto il controllo operaio, delle aziende che licenziano e commettono questi abusi aggressivi, per un governo dei lavoratori che possa finalmente licenziare i padroni e iniziare a costruire una società più libera e più giusta.