E’ davvero sconcertante la capacità strumentale con cui Di Brino interpreta le scelte dell’opposizione consiliare. La sua analisi politica rileva inequivocabile l’esigenza di ribaltare gli atteggiamenti incoerenti della sua maggioranza sui consiglieri di minoranza con lo scopo di nascondere le proprie palesi contraddizioni scaturite dagli interventi di alcuni “suoi” consiglieri, gli stessi che, formulando domande senza senso, hanno evidenziato di non aver letto i documenti inerenti il progetto. La votazione espressa dai consiglieri di maggioranza, piuttosto che basata sul reale convincimento di merito, è scaturita da un accordo politico per tenere insieme la maggioranza ed evitare l’ennesima strappo; solo questo ha reso conciliabili le posizioni talebane di Miele e Ragni, sostanzialmente”no a prescindere”, con quelle espresse chiaramente da Di Giovine nel suo intervento e poi rinnegate in fase di votazione.
Noi della minoranza avevano già opinione contraria alla realizzazione nel nostro territorio del progetto Gran Manze, per sensibilità e cultura politica, ma ritenevamo e riteniamo che il ruolo istituzionale in tutti i momenti decisionali ci imponga l’obbligo di approfondire la conoscenza di ogni tipo di intervento che riguardi prospettive socio-economiche del nostro territorio, scevri da condizionamenti e preconcetti.
Perciò nella competente commissione consiliare avevamo sollecitato l’estensione dell’invito al consiglio comunale a qualunque soggetto politico, istituzionale, delle organizzazioni agricole ed imprenditoriale in grado di fornire ogni ulteriore contributo conoscitivo utile a confermare le nostre convinzioni.
Dopo l’ascolto degli interventi degli ospiti in Consiglio, abbiamo ritenuto necessario richiedere la convocazione della conferenza dei capigruppo per modificare il dispositivo dell’ordine del giorno, in realtà scialbo e approssimativo, per prepararne uno nuovo più preciso e puntuale che consentisse la condivisione di tutto il consiglio comunale. Ma abbiamo dovuto constatare in quella sede il diniego totale verso qualunque sua modifica: la maggioranza Di Brino doveva approvare l’odg confezionato dal gruppo “Fratelli d’Italia” per non rischiare “fughe di maggioranza” e consentire un “voto di fiducia” ai suoi consiglieri.
Quindi da parte nostra alcuna “fuga” ma interpretazione corretta del ruolo istituzionale al contrario dei consiglieri di maggioranza preoccupati prioritariamente della conservazione pur forzosa degli equilibri politici interni.
Il risultato dell’accordo si è palesato evidente in occasione del voto, a cui non ha partecipato il consigliere Perricone, quando in aula erano presenti solo quindici consiglieri e quindi senza il numero legale, raggiunto solo dopo che hanno raccattato il sedicesimo, raccolto sulle scale.
Per parte nostra garantiamo di essere vigili sentinelle sul prosieguo di questa vicenda e su ogni altra iniziativa futura per garantire la tutela del nostro territorio e delle sue vocazioni in una visone dinamica che ne preservi salubrità e bellezza, ne sappia sfruttare al meglio le potenzialità, ma all’interno di una logica di programmazione delle scelte coerente, condivisa e partecipata.
In tal senso promuoveremo sempre azioni di coinvolgimento della comunità termolese, bassomolisana e regionale sulle iniziative che riguardano il nostro territorio.
E lì aspetteremo Di Brino, lo stesso che:
ha approvato l’edificazione di un complesso di 12mila metri cubi, a fronte di non si sa quale vantaggio per i cittadini,
non si è costituito parte civile nei processi contro reati ambientali del territorio;
non ha preso posizione nella vicenda dei trialometani nell’acqua;
è stato , a suo dire, colto di sorpresa dall’ ampliamento industria chimica nonostante al protocollo fosse regolarmente pervenuta formale istanza da parte della Momentive;
ha abbandonato qualunque tipo di controllo sulla raccolta differenziata;
nulla ha detto sull’inquinamento dei nostri suoli, circostanza avvalorata dalle clamorose affermazioni di un noto collaboratore di giustizia.
Lo aspetteremo, ma lo incalzeremo anche su altri fronti:
a. correttezza della procedura di affidamento della gestione del Parco Comunale
b. correttezza nell’affidamento di incarichi fiduciary
c. comando polizia municipale.
E poi vedremo chi sarà a fuggire…
Consiglieri Centrosinistra
Comune di Termoli