Coldiretti Molise giudica positivamente la decisione del Tar Molise che ha rinviato al prossimo ottobre 2022 la discussione sulla fattibilità o meno dell’impianto fotovoltaico previsto nel territorio del comune di San Martino in Pensilis. L’organo di Giustizia Amministrativa ha infatti respinto la sospensiva, chiesta dalla ditta che vorrebbe realizzare l’opera, contro i provvedimenti di inibizione alla realizzazione della stessa, emessi dalla Soprintendenza ai beni culturali, dalla Regione, dal Consorzio di Bonifica di Termoli e dal Comune di San Martino.
L’impianto occuperebbe un’area di 122 ettari e, fin dalla presentazione del progetto, aveva trovato la ferma opposizione da parte di enti ed Istituzioni locali, appoggiati da Coldiretti Molise, sempre in prima linea contro l’aggressione del territorio in nome di una fantomatica svolta “green” nella produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ da anni che Coldiretti mette in guardia le popolazioni e le Istituzioni dai danni “devastanti” che operazioni simili, dallo squisito sapore speculativo, produrrebbero a lungo termine sull’ambiente e l’economia dell’intera regione.
Per questo anche Coldiretti Giovani Impresa, il movimento giovanile in seno all’Organizzazione, ha lanciato, nei mesi scorsi, la petizione “Sì all’energia rinnovabile senza consumo di suolo agricolo”: un’azione contro i pannelli solari “mangia suolo”, incentivando al contrario il loro utilizzo sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.
Purtroppo il caso di specie, relativo all’impianto di San Martino, non è l’unico a preoccupare Coldiretti Molise. L’Organizzazione evidenzia che lo stesso destino potrebbe toccare anche ad altri territori del Molise, considerando le numerose istanze relative a progetti simili, presentate all’Assessorato all’Ambiente della Regione, che interessano centinaia di ettari per la realizzazione di parchi fotovoltaici. Questo, sottolinea ancora l’Organizzazione, significa sottrarre suolo, non solo al settore agricolo, per coltivare o allevare, ma anche a tutta la popolazione locale.
Sono sempre di più gli enti, le società finanziarie non agricole, con dietro soggetti anche stranieri, che investono su questa fonte rinnovabile, con il rischio che senza una normativa regionale che individui le zone non idonee agli impianti, si arriverà ad uno scempio del territorio, una vera e propria devastazione, di carattere irreversibile.
Per questo Coldiretti ritiene indispensabile che la Regione intervenga con una norma ad hoc, mettendo nero su bianco, stabilendo quali aree possano essere destinate a siffatti insediamenti. Ciò per salvaguardare i terreni dall’installazione di pannelli solari, collocati sul suolo, in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici. E’, infatti necessario – prosegue l’Organizzazione – effettuare una valutazione dei veri interessi che sono dietro a siffatti progetti, come anche la tutela del terreno e della sua qualità, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, favorendo la destinazione e la valorizzazione dell’attività agricola, anche alla luce del fatto che il Molise ha già superato la produzione energetica necessaria al proprio fabbisogno. ( immagine di repertorio)