Di Clemente alla popolazione di Termoli: non fatevi ingannare dalle sirene populiste della ministra Boschi

La riforma istituzionale predisposta dal governo Renzi-Boschi è una truffa contro la classe lavoratrice e la parte più povera e sfruttata della società: se Renzi perde lo scontro referendario, sarà il tracollo definitivo del renzismo come progetto populista bonapartista diretto a colpire le masse popolari.
Usa alcuni temi per ingannare il popolo e nascondere il vero nocciolo della controriforma: non abolisce il Senato, né le esose indennità e privilegi dei parlamentari, ma lo assoggetta al controllo del potere ottenuto con la legge truffa elettorale (anche solo con un 20% vincente al ballottaggio si prende il 55% dei seggi, una falsa maggioranza).
Noi proponiamo, riprendendo la migliore tradizione del movimento operaio italiano sul punto, di abolire veramente il Senato (riduzione di 315 parlamentari) , con la sola Camera attuale eletta in modo proporzionale (elementare principio di democrazia) e ridurre le indennità dei parlamentari al salario di un operaio specializzato. Fermo restando che le nostre aspirazioni per la vera democrazia vanno ben oltre la finta democrazia borghese fondata sul dominio del capitale e dei potenti.
Contrariamente a quanto sostenuto dal PD molisano che ha organizzato l’iniziativa per il SI della Ministra Boschi a Termoli, questa controriforma costituzionale non darà nessuna “modernizzazione””: sarà un ritorno regressivo al passato autoritario dei secoli scorsi, si affermerà un nuovo modello istituzionale reazionario fondato sull’ ulteriore annientamento dei pochi spazi democratici rimasti.
In sostanza essa si basa sul principio “dell’uomo solo al comando”,  il quale potrà agire più facilmente per conto della minoranza di banchieri e capitalisti, italiani e internazionali, che sfrutta e impoverisce il resto della società; cioè con nuove e pesanti ricadute sociali, perché così sarà ancora più facile imporre misure antioperaie e ulteriori attacchi alle condizioni di vita di precari, disoccupati, pensionati poveri, piccoli lavoratori autonomi, italiani o migranti che siano.
Per questa stessa ragione è interesse di tutti i lavoratori e di tutte le masse sfruttate la vittoria del No alla controriforma Renzi-Boschi,  in continuità con le ragioni dell’opposizione sociale alle politiche del governo Renzi. Tiziano Di Clemente

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