Di Blasio: I motivi per la partecipazione alla manifestazione NO Tunnel

In questi ultimi tempi la nostra città è pervasa da un dibattito inerente la cosiddetta realizzazione del tunnel che sta assumendo una muscolosità inaccettabile. Attestandosi su contrapposizioni preconcette, spesso si è sviato dai contenuti e dal merito per giungere a rinnegare i principi fondamentali della delega e della rappresentanza.
Quando il cittadino manifesta il proprio voto, esprime la volontà di assegnare ad altri la funzione di amministrare per suo conto, cioè assegna una delega di rappresentanza riservandosi implicitamente il diritto-dovere di verifica dell’attività.
Questo esercizio di controllo deve essere libero e, quando si ritiene che la delega è stata tradita, si può e ci si deve far sentire pur nel rispetto delle opinioni diverse. Sono abituato per cultura sociale ad apprezzare qualunque sia la manifestazione, purchè pacifica e non violenta, perché rappresenta in ogni caso occasione di partecipazione, di espressione di un ideale o di un sentimento.
Sono testimone discreto dello sforzo e della fatica che ciascuno dei componenti ha messo in campo. Non mi soffermo ai metodi mi basta capirne e condividerne le motivazioni.
3.000 firme sono una richiesta che non può essere derubricata a capziosità di “capipopolo”, squallida espressione che ricade sull’incultura di chi l’ha profferita. Non sono state carpite con inganno o forzature ma sono state libera scelta.
Ed allora non ho compreso né comprendo la pervicacia dell’amministrazione comunale a voler delegittimare il lavoro di coinvolgimento che i comitati No Tunnel hanno svolto con la tenacia dei propri convincimenti, con la passione di appartenere ad una comunità e di volerne e poterne contribuire a decidere il suo sviluppo.
Dovevo esserci anch’io. La stessa persona che in qualità di assessore della Giunta Greco aveva inserito nella programmazione dei lavori pubblici proprio l’ipotesi di realizzazione del tunnel pur all’interno di una riorganizzazione della viabilità e dell’offerta di sosta tutta da studiare e valutare nelle implicazione di carattere tecnico e socio-economiche.
Dovevo esserci perché non si tratta di discutere solo della valenza dell’intervento, qui si tratta di valutare la sostanza del procedere amministrativo.
Sono convinto che ogni azione amministrativa deve essere coerente con il mandato ricevuto. Gli interventi importanti o strategici che stravolgono la Città ancor più debbono essere analizzati, discussi, sviscerati in profondità da tutti i cittadini per arrivare a scelte condivise.
Non mi soddisfa, non è sufficiente né bastevole il débat public, apparso più una rappresentazione teatrale di facciata che reale momento di confronto.
Mi sarei aspettato un’amministrazione amica, non un soggetto rancoroso e ringhioso pronto sempre al braccio di ferro piuttosto che alla mano tesa. Avrei gradito che l’amministrazione della mia città si fosse fatta conoscere ed apprezzare perché la prima, una delle prime capace di attuare un confronto cittadino attraverso lo strumento del referendum cittadino. Non mi piace un’amministrazione arroccata, che si arriccia e si chiude alla città.
Giacomo Mario DI BLASIO

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