Nel vedere sempre più Governatori di grandi regioni (Piemonte, Lazio, Campania, Abruzzo,..) indicare, se non proprio caldeggiare, una nuova strutturazione in macro-aree del nostro paese, accorpando le attuali regioni, porta a credere che ormai i tempi sono maturi se non stretti. Non ho mai ritenuto necessario ne opportuno l’eliminazione delle Province, da secoli enti territoriali importanti e vicini ai cittadini, che hanno assolto ruoli e servizi importantissimi per i cittadini; operazione molto pericolosa ancor più ora con la possibile e necessaria creazione di macro-regioni. La scelta di abolire le Province, si dimostrerà nel tempo inefficace e puramente simbolica, quasi una azione di distrazione di massa, necessaria oggi come risposta all’indignazione dei cittadini verso gli sperperi degli enti e delle strutture pubbliche. E’ dimostrato che il deficit pubblico maturato ad oggi è aumentato dagli anni 70 con l’avvento delle regioni, per esplodere successivamente negli anni 2000 con la modifica del Titolo V della Costituzione.
Viene da chiedersi: la nostra classe dirigenziale, non solo politica, ha un progetto unitario, è pronta, in grado ed all’altezza di affrontare il problema macro-regione? Si capisce bene che l’argomento è di primaria importanza, avere un progetto è indispensabile, altrimenti non si avrà la forza di incidere nella scelta della soluzione, con la conseguenza di trovarci ad accettare scelte altrui, calate dall’alto. A dimostrazione di quanto affermo, l’ultima tra le proposte, per me indecente, di disegno di legge presentato dai parlamentari del PD che vede il nostro Molise ridotto a “brandelli” e accorpato alle regioni limitrofe come “buon peso”!Ritengo sia indispensabile sollecitare e supportare gli attuali organi istituzionali, a prendere iniziative e creare occasioni di discussione sul territorio, per far conoscere ai cittadini i rischi possibili che si potrebbero correre, rendendoli partecipi nelle scelte, con il coinvolgimento delle associazioni di tutte le categorie, comitati e associazioni civici, ecc…. I primi passi significativi si potrebbero già fare iniziando con atti programmatori in accordo con le regioni limitrofe, come previsto dall’Art. 117 della nostra Carta Costituzionale, nei settori importanti: sanità, trasporti, infrastrutture, ……
Importante è fare, e fare presto!