Da tempo si parla di riorganizzazione della sanità regionale, di stesura di un nuovo Piano Sanitario Regionale 2013-2015, dei piani operativi, aziendali e quant’altro richiesto per raggiungere gli obbiettivi sanitari ed economici disposti dalle leggi vigenti.La Regione Molise da marzo 2007 è soggetta al “Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario” ed unitamente ad altre Regioni ha sottoscritto un accordo con i Ministeri della Salute e dell’Economia e Finanze per l’individuazione degli interventi da adottare, sotto la vigilanza del “famigerato” tavolo tecnico interministeriale. Considerato il mancato risultato disposto dal piano di rientro sottoscritto, con Deliberazione del Consiglio dei Ministri nel 2009 veniva nominato per la prima volta Commissario ad acta, l’allora Presidente pro tempore della Regione (IORIO), affiancato da un sub Commissari, susseguendosi altri commissari e sub commissari, fino all’attuale Commissario Frattura affiancato dal già ben noto sub Commissario Dr. Rosato.
Nell’ultimo anno ci sono state diverse proposte di P.O. 2013-2015: quella del Commissario Dr. Filippo Basso, seguita da quella del Soggetto Attuatore Dr. Carmine Ruta, per finire all’ultima versione modificata ed integrata del Commissario-Presidente Frattura approvata con DCA n° 21 del 4 giugno 2014 e pubblicata sul BUR Molise n° 18 in edizione straordinaria il 5 giugno 2014, attualmente unico atto programmatorio efficace.
La Giunta Regionale, su disposizione del Consiglio, ha avviato la procedura per l’approvazione della proposta di legge regionale n° 70 “ Programmazione Sanitaria Regionale per il triennio 2013-2015” che contempla tutti gli atti del citato P.O. 2013-2015 approvato e pubblicato, e recentemente osservata dal tavolo tecnico nella seduta di validazione del 27 giugno u.s..
Questa procedura la riteniamo inopportuna ! Considerato che dal 2009 la Regione Molise risulta commissariata, quindi esautorata da ogni atto di programmazione sanitaria, è certo che sarà impugnata dal Governo con richiesta di incostituzionalità! A conferma di ciò, ci sono diverse sentenze su leggi proposte da altre Regioni commissariate per il Patto di rientro. Ne consegue che tale procedura è da escludere poiché porterà solo ad una ulteriore perdita di tempo (oltre un anno) oltre a “sterilizzare” ogni possibilità di ricorso al TAR di qualsiasi soggetto !
Crediamo sia meglio e opportuno, fino a sentenza della Corte Costituzionale che stabilirà se le regioni potevano o meno essere esautorate dalla programmazione sanitaria, che il Consiglio Regionale, nel valutare il P.O.2013-2015 apportando le dovute correzioni ed integrazioni, tenendo conto anche delle osservazioni, idee, proposte, ecc…, espresse in sede di audizioni dai vari soggetti partecipanti, approvi un atto deliberativo di solo indirizzo all’attuale Presidente-Commissario Frattura, unico soggetto con poteri programmatori sulla sanità.
Non idonea riteniamo anche la nomina per solo 3 mesi del Dr. Gaetano Fuiano in sostituzione del Dr. Angelo Percopo, a capo dell’ASREM.
Grande rivoluzione copernicana: dai “Governi balneari” della 1^ Repubblica a “dirigenti balneari”!
La scelta appare non appropriata e incoerente: si continua a ripetere che il servizio sanitario regionale continua a “macinare” un deficit di circa 4 milioni al mese e di contro si continuano a prendere iniziative che rinviano gli interventi necessari per far fronte ai problemi, come approvare una legge non costituzionale e nominare il vertice dell’ASREM per soli tre mesi !
Risultato: nei prossimi tre mesi sono certi altri 12 milioni di deficit, per arrivare alla fine dell’anno 2014 con ulteriori 50 milioni di deficit che si andranno a sommare ai 210 milioni accertati fino al 2013 !
Urge raggiungere il rientro dal deficit, chiedendo sostegno soprattutto al Governo centrale, diversamente con l’evolversi della realtà economica: il Molise chiude per fallimento !
Occorre cambiare, con immediatezza, l’indirizzo programmatico finora seguito con investimenti sul personale e sull’alta tecnologia nelle strutture pubblico, capace di genera crescita !
A tal fine, il “Comitato San Timoteo” per raggiungere l’obiettivo di una buona sanità anche per i cittadini del basso Molise propone all’attenzione di quanti preposti alla programmazione la necessità di :
· Superare il sistema di programmazione sanitaria finora attuato e finalizzato solo al controllo della spesa sanitaria, utilizzando solo ed esclusivamente personale con accertate capacità tecniche e manageriali.
· Garantire il rispetto e il riequilibrio dei servizi e dei LEA, sull’intero territorio regionale con un servizio sanitario, territoriale ed ospedaliero, efficiente ed efficace. Un sistema unico di assistenza a rete sia delle strutture pubbliche che private accreditate senza duplicazione.
· Garantire la qualità delle prestazioni sanitarie erogate dal sistema pubblico anche attraverso un sistema di verifica e controllo dei risultati rispetto agli obiettivi, tramite il rilevamento di un indice di soddisfacimento dell’ utenza.
· Disporre con immediatezza ogni atto e iniziativa per ottenere lo sblocco del turn over per potere assumere nuovo personale e/o la stabilizzazione di quello precario.
· Stipulare gli accordi di programma con le regioni confinanti, in sede di definizione del nuovo Patto della Salute, al fine di poter potenziare i presidi ospedalieri di confine, per garantire e migliorare i servizi ai cittadini, ridurre la mobilità passiva e ottimizzare quella attiva.
· Potenziare il sistema di emergenza su tutto il territorio. Massima attenzione alla medicina territoriale e alla diagnostica, vero “affare economico” e fonte di grande spesa, attualmente totalmente appannaggio delle strutture private. Programmare, investire e realizzare con fondi e tempi certi nelle strutture pubbliche territoriali. Questa è un’altra strada maestra per ridurre la mobilità passiva e quindi il disavanzo.
· Riequilibrare la Rete ospedaliera con il trasferimento della Fondazione GPII a Larino e la sua integrazione con gli ospedali San Timoteo e Vietri.
Il basso Molise, presentando solo strutture pubbliche (San Timoteo e Vietri), è stato penalizzato sin dal 2007 con i vari tagli di posti letto, la riduzione e l’eliminazione di interi reparti. Con l’ultima proposta si arriva ad una dotazione di solo 1,5 posti letto per 1000 abitanti, una ulteriore scomparsa di reparti e servizi importanti.
Per porre fine a questa ingiustizia, e dare una soluzione positiva per questo territorio, proponiamo lo spostamento della Fondazione GPII con le attività complesse e di specializzazione, nella sede dell’ospedale Vietri di Larino, integrandosi con l’ospedale San Timoteo e lo stesso Vietri, evitando la duplicazione delle discipline e applicando il principio della complementarietà e sinergia tra le strutture ospedaliere: il S. Timoteo, con posti letti per acuzie; il Vietri, con posti letto pre e post acuzie.
Simulando la soluzione che si propone, con gli stessi posti letto assegnati nell’ultima versione del P.O. che prevede: 1.160 posti letto complessivi di cui 940 P.L. per acuzie (circa 3,0 x 1000 abitanti) e 220 P.L. post acuzie (circa 0,7 x 1000 abitanti)
per le aree territoriali si ottiene:
· Area 1 Centrale (Campobasso-Boiano) per una popolazione di 128.270 abitanti: 453 P.L. (416 per acuzie,circa 3,2×1000 ab., e 37 post acuzie,circa 0,3×1000 ab.);
· Area 2 Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) con una popolazione di 88.694 abitanti: 389 P.L. (249 per acuzie,circa 2,8×1000 ab., e 140 post acuzie,circa 1,6×1000 ab.);
· Area 3 Basso Molise (Termoli-Larino) con una popolazione di 102.816 abitanti: P.L. 318 (275 per acuzie,circa 2,7×1000 ab., e 43 post acuzie,circa 0,4×1000 ab.).
Come si può constatare la soluzione consente un riequilibrio, tra le tre aree territoriali, della dotazione dei posti letto per acuzie con valori tra loro non di molto discostanti e prossimi a quelli definito dal SSN di 3 posti letto per ogni 1000 abitanti. Garantendo qualità assistenziale e ottimizzazione dei costi anche nel basso Molise.
Potenziare il polo sanitario del Basso Molise , non può che portare benefici sia nella prestazione dei servizi ai cittadini che sotto l’aspetto economico, con la crescita della mobilità attiva extraregionale, attraendo cittadini delle due regioni limitrofe, Abruzzo e Puglia, ma soprattutto farà diminuire l’attuale mobilità passiva con quelle stesse regioni.
Diversamente accentrare e tutelare ancora le strutture pubbliche e private presenti nell’area del Molise centrale, è pura follia: si commette un gravissimo errore sia sociale che economico con ricadute negative sull’intera collettività regionale.
Rinnoviamo la nostra collaborazione, nello stesso tempo sollecitiamo con forza gli eletti nelle varie istituzioni (Parlamento, Comuni, Regione, …), in modo particolare quelli residenti nel basso Molise, a intraprendere ogni iniziativa (dire e fare ora o mai più !) a salvaguardia della salute anche dei cittadini del Basso Molise. Non sarà più consentito a nessuno “sgattaiolare” !
ing. Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo