E’ ormai prossima la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del famigerato Decreto Balduzzi (approvato dalla conferenza Stato-Regioni nell’agosto 2014) che contempla il regolamento con i nuovi standard qualitativi nell’assistenza ospedaliera. Per il Molise, con la sua popolazione di circa 320.000 abitanti, è consentito un solo presidio ospedaliero di I° Livello (bacino di utenza tra 150.000-300.000), per un presidio di II° livello necessita un bacino di utenza di 600.000-1.200.000, di gran lungo superiore al nostro.
Considerando le tre aree della nostra regione: Molise Centrale (Campobasso) 128.000 abitanti; Alto Molise (Isernia-Venafro-Agnone) 89.000 abitanti; Basso Molise (Termoli-Larno) 103.000 abitanti; con la classificazione dei presidi ospedalieri del nuovo regolamento, per le tre aree, sarà possibile prevedere solo presidi ospedalieri di base (bacino di utenza 80.000-150.000).
Quindi anche il Basso Molise potrà avere con il San Timoteo un presidio ospedaliero di base con il Pronto Soccorso e la presenza limitata di poche specialità: Medicina interna, Chirurgia generale, Ortopedia, Anestesia, oltre i servizi di supporto H24 di Radiologia, Laboratorio, Emoteca, e la dotazione di letti di Osservazione breve Intensiva.
Tutto ciò è allarmante, anche perché nel territorio basso molisano esistono solo strutture pubbliche, a differenza di altre aree, in particolar modo quella centrale di Campobasso, in cui si riscontra la presenza di diverse strutture private accreditate. Questo territorio oltre ai tagli già subiti in precedenza, stando così le cose, dovrà continuare a subire ulteriori, inaccettabili, penalizzazioni.
Il Basso Molise vedrà, oltre alla riconversione dell’ospedale Vietri di Larino, privarsi nell’ospedale San Timoteo in futuro di ulteriori reparti: Ginecologia-ostetricia, Pediatria, Otorino, Urologia; specialistiche che risultano ancora presenti in tutti gli ultimi atti di programmazione sanitaria redatti. .
Per evitare questa ulteriore “mattanza”, la possibile soluzione è stipulare accordi di programmazione integrata con le regioni confinanti in modo da garantire gli standard per le singole specialistiche e il rispetto delle soglie di bacino di utenza, come indicato nel decreto e dal nuovo Patto per la Salute 2014-2016. Questo è valido anche per consentire presidi sanitari in altre zone disagiate del Molise!
Da molto tempo richiamiamo, con documenti, incontri ( IV Commissione Regionale, Consigli Comunali monotematici di Termoli), dibattiti, l’attenzione alle conseguenze per il nuovo Patto della Salute 2014-2016 e del regolamento in itinere; oltre a indicare nostre proposte e sollecitare a dare corso con immediatezza ad accordi di programma con le regioni limitrofe.
Considerato che entro sei mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto, la Regione dovrà individuare e programmare il servizio sanitario e la rete ospedaliera secondo gli standard definiti e indicati, riteniamo che non è più tempo di “chiacchiere”, pacche sulla spalla, e ritenere che scelte e responsabilità siano solo del Presidente-Commissario Frattura.
Non è più tollerabile, su un argomento di vitale importanza, registrare ancora il silenzio assordante e l’eclisse della classe politica e dirigente: parlamentari, consiglieri regionali, sindaci,..
E’ tempo che la politica con la P maiuscola, con la partecipazione e il contributo di tutti, individua e assuma quelle scelte coraggiose, di rigore ma anche di investimenti in tecnologie e personale, capaci di coniugare qualità del servizio, bisogni dei territori, nonché il riequilibrio e messa in rete tra servizio pubblico e privato.
Termoli, 16 febbraio 2015 ing. Nicola Felice
Presidente Comitato San Timoteo