Quanto stupore e quanta indignazione deve aver suscitato in tutto il Paese l’ennesimo scandalo scoppiato a Roma e denominato “mafia capitale”! Non in noi Molisani, noi siamo vaccinati. Anni di governo Iorio ci hanno abituati all’occupazione di incarichi di vertice da parte di tutta la sua parentela; all’affitto di immobili per sedi distaccate del Consiglio Regionale e compensi da decine di migliaia di Euro per tutti i componenti dello stesso; all’acquisto di sedi di rappresentanza a Roma e Bruxelles neanche fossimo gli Stati Uniti d’America; all’acquisto di auto blu delle più elevate cilindrate e di un catamarano addirittura; ad incarichi per consulenze con esborsi milionari; a finanziamenti a pioggia per progetti risibili ed inutili per non parlare dell’utilizzo (“mariuolescamente” bipartisan) fatto, durante i suoi governi, dei fondi destinati ai Gruppi consiliari. E chi più ne ha, più ne metta. Bisognava assolutamente fare un “repulisti” ed i Molisani hanno creduto di potersi affidare all'”autospurgo” Frattura, nuovo volto del centro-sinistra di provenienza centro-destra (una vera furbata dei vertici del Partito Democratico nostrano). Alla vigilia delle elezioni regionali, però, Frattura stringe una strana alleanza con il nuovo movimento “Rialzati Molise” (propaggine di Aldo Patriciello e relativo “clan”). Un PD troppo bramoso di conquistare il potere e la stragrande maggioranza dei Molisani, ingenuamente affascinati da quel giovane in pullover arancione (falso) dispensatore di speranza per un vero cambiamento, hanno consentito il passaggio di un vero e proprio “Cavallo di Troia”. Ci è voluto poco a capire l’inganno: come un antifurto da museo, ha cominciato a materializzarsi la rete di fitti intrecci che Frattura aveva ben architettato preparandosi alla conquista del Molise. Un avvocato molto “quotato” negli ambienti giudiziari ed in particolare in materia amministrativa, un “angelo custode” al posto giusto, un potente socio d’affari ed alleato di governo, sempre pronto a tirare l’invisibile guinzaglio, un organismo – il Partito Democratico – ben disposto a lasciarsi parassitare pur di tornare al potere (sul quale, tra l’altro, Frattura ha lanciato una solo parzialmente riuscita OPA) ed il gioco è fatto. Un gioco nel quale Frattura vince tutte le manches: vince tutti i ricorsi che gli vengono mossi; le indagini sul suo conto subiscono “diligenti deviazioni”; chi indaga sul suo operato viene trasferito altrove; in Regione si è circondato di uno staff di fedelissimi; gli organi di informazione che lo attaccano finiscono sotto inchiesta; all’Unimol è nata una “nuova stella”, ma il tavolo al quale “sbanca” è la Sanità. Una posta da 560.000,00 milioni di Euro! Dopo aver dichiarato di puntare sul potenziamento delle strutture pubbliche accompagnandosi, ingannevolmente, con l’unico possibile artefice di una vera riorganizzazione del nostro sistema sanitario, il dott. Carmine Ruta, ha improvvisamente rovesciato il tavolo rivelando il suo grande bluff. Disposto persino al ricorso alla forza pubblica per allontanare l’allora neo-manager della ASREM (soggetto attuatore), reo di aver predisposto Programmi Operativi in base ai quali l’IRCCS Neuromed passava da 104 a 15 posti/letto per acuti e da 56 a 12 posti/letto per Lungodegenza e Riabilitazione. Tutto chiaro? Basti guardare quanti sono i posti riassegnati alla struttura di Pozzilli dai Programmi Operativi rielaborati da Frattura, sempre bocciati a Roma ma ostinatamente applicati con lo scopo di soppiantare del tutto la Sanità pubblica con quella privata. Va in questa direzione anche il DCA n. 37 del 3 novembre scorso, avente ad oggetto “Approvazione del Piano Regionale della Riabilitazione 2014-2016”: 220 posti/letto post acuzie spalmati in misura minoritaria sulle strutture pubbliche ed in massima parte su quelle private tra le quali spicca, con una parte da leone, la new entry “Centro Pavone Neuromed” con la bellezza di 60 posti/letto. Tanto per sottolineare che il Molise non può permettersi più 6 ospedali pubblici per far posto a 4 cliniche e ben 30 strutture riabilitative private. Insomma, per dirla con Nietzsche, mai rimedio fu peggiore del male. E vogliamo, perciò, scandalizzarci per quello che succede a Roma? Lì almeno hanno Pignatone che non guarda in faccia nessuno mentre da noi, di tutto quello che fuoriesce da uno scoperchiato vaso di Pandora, si perseguono 30 assenteisti (ben inteso, giustamente) ed il TAR sentenzia “si tratta di una razionalizzazione della rete che motivatamente riconverte la struttura ospedaliera di Larino”. Già, Larino! Città nella quale lo “sport” preferito è assestarsi calci nelle gengive (tanto per usare un elegante eufemismo). Con questo quadro della situazione, i bersagli preferiti sono gli unici due soggetti che tentano di impedire la chiusura del “Vietri”, l’Associazione “Comitato Civico Frentano” e l’Amministrazione comunale, quest’ultima accusata di usare, sprecandoli per i ricorsi contro i provvedimenti di soppressione dell’ospedale, i soldi dei cittadini da “quelli che…” gli stessi soldi hanno usato per ripianare debiti propri. Ci sono, poi, “quelli che…” contavano di ricevere qualche incarico ed in mancanza scagliano invettive. Dulcis in fundo troviamo “quelli che…” promuovono ricorsi nel tentativo di sfruttare ancora quella “mangiatoia” che sono stati fino ad oggi gli incompiuti impianti sportivi: della serie continuiamo a farci del male! E allargando l’orizzonte all’intero Basso-Molise, bisogna tristemente constatare una quasi totale latitanza dei Sindaci, buoni solo per le parate, se non impegnati, come quello di Termoli a studiare dove posizionare qualche altra rotonda mentre Frattura gli sta chiudendo il “San Timoteo, quello che avrebbe dovuto essere anche il nostro ospedale! E per non farci mancare proprio nulla, sta iniziando anche da noi l’operazione “accoglienza extracomunitari”: chi sarà il “Buzzi” molisano? Questo è il nuovo volto del Molise targato centro-sinistra, che dire buone feste a tutti.
Associazione “Comitato Civico Frentano”