Si è svolta presso la sede regionale della Uil la conferenza stampa attraverso la quale Cgil e Uil hanno annunciato lo sciopero generale ufficializzato per il prossimo 12 dicembre. La scelta delle segreterie regionali per la manifestazione è ricaduta sulla città di Termoli che ospiterà il corteo ed il comizio, le cui conclusioni sono affidate a Morena Piccinini della segreteria nazionale della Cgil. A presentare la giornata il segretario generale della Uil Molise, Tecla Boccardo e il segretario regionale della Cgil Mauro del Fattore. A fare gli onori di casa, Tecla Boccardo: “Uno sciopero territoriale e che in Molise avrà il suo luogo unico in Termoli, luogo fin ora non coinvolto direttamente.I motivi essenziali sono la nostra contrarietà al Job Acts e dalle nuove manovre del governo, avvenute senza confronto e dialogo con le parti sociali, veri attori e protagonisti del mondo produttivo. Ancora c’è tanto da capire poi sugli articoli in discussione.
Riduzione dei salario ed aumento del precariato, secondo noi, saranno i risultati di queste azioni. Chi parla di incentivi per l occupazione, parla di assunzioni con sgravi a termine e rivolti ad un mondo economico fermo e che senza investimenti non può procedere ad atti verso le assunzioni. L ‘obiettivo del governo, poi è restringere le tutele dei lavoratori, anziché estenderle ai nuovi impiegati. Ad esempio, la modifica dell ‘articolo 18, rappresenta una legalizzazione di un licenziamento senza motivo. Si stanno ampliando i vaucher che hanno ridotto sette milioni di lavoratori alla povertà. Pensiamo agli stagionali che passerebbero da un contratto di tipo determinato, garantito e tutelato, a forme di lavoro favorevoli solo ai datori e con tutele pressoché irrisorie per i lavoratori. Si andrebbe dunque ad aggravare una già tremenda situazione, sotto il segno di una modernità ostentata ma che invece ha il sapore di servilismo. Assistiamo poi ad un restringimento della cassa integrazione in deroga, che sposta le tutele dei lavoratori al di fuori del mondo del lavoro, sostenendo maggiormente la disoccupazione. Sullo sgravio contributivo e su alcune azioni, invece, bisogna porre attenzione sulla territorialità e su un sud meno considerato e non sostenuto a lottare contro una disoccupazione insostenibile. Assistiamo solo tagli ai comuni, alle regioni, che ricadono sui servizi pubblici alla collettività, in special modo alle persone più deboli che si vedono negare anche l ‘assistenza che dovrebbe essere garantita. La legge di stabilità porta a ulteriori peggioramenti, dove si taglia sul sociale e sulla non autosufficienza. Tutto ciò che sta accadendo su scala nazionale ricadrà anche sui territori e porterà nuovamente all ‘aumento di tasse mancando le risorse.
In Molise poi, facciamo i conti conte vertenze storiche che sono ancora tutte irrisolte e su cui ogni giorno proviamo a dare risposte”.
Ha preso poi la parola Sandro Del Fattore :”In questo paese per uscire dalla crisi ci vogliono investimenti pubblici e privati. Le misure che il governo sta conducendo va in questa direzione. Nè il jobs act e nè la legge di stabilità estendono tutele ai precari intrappolati in 46 tipologie di lavoro atipici. Precari discontinui e senza speranza. Diritto a maternità, infortuni, equo compenso tutele negate e che queste azioni non introducono.
Il governo sta procedendo alla approvazione di misure senza un confronto. E non si è mai visto che la piena libertà di licenziamenti possa generare occupazione, le modifiche apportate poi in Parlamento, sono marginali e non sufficienti a garantire le tutele. Resta la reintegrazione per licenziamento discriminatorio, ma nessun imprenditore ovviamente licenzierà per queste ragioni. Verranno individuate dopo la legge delega alla camera alcune parzialissime tipologie di licenziamento discriminatorio. Dunque cancellando l’art 18 si avranno possibilità di licenziamento ampie. Il contratto determinato, poi, secondo le ultime modifiche potrà essere liberamente reiterato offrendo la possibilità di licenziamento, precarizzando sempre di più. La legge di stabilità in fase di approvazione ha accentuato la redistribuzione verso le imprese,sgravando irap alle aziende. Incentivi dati senza vincoli, magari a chi volesse investire per formazione o investimenti. Si tratta di azioni date a pioggia a tutti indistintamente. Nel 2006 assistemmo a miliardi di euro di sgravi alle aziende a che non hanno dato nulla in termini di ricadute. E poi, gli 8 miliardi destinati alle imprese da dove arrivano? Da tagli alle regioni ed enti locali che per garantire i servizi che a loro volta aumenteranno le tasse, i porger do ancor di più. La nostra piattaforma indica un percorso diverso e che aprirà un percorso di lotta e mobilitazione anche dopo. Le azioni a cui puntiamo sono:
-Investimenti pubblici e privati inserendo una patrimoniale;
-Lotta all ‘evasione fiscale, che ormai arriva a dati sconcertanti,
-Redistribuzione del reddito.
Il mezzogiorno e rischio desertificazione con una disoccupazione e con il 60 per cento di famiglie monoreddito e di cui gran parte in cassa integrazione o precari. Abbiamo perso il 16% del pil e la povertà relativa e del 24 per cento. Abbiamo confronti con la Regione su diverse vertenze che non può durare per sempre e che se non avrà conclusioni positive continueremo con la mobilitazione. Partiamo dall’area di crisi per rivitalizzare polo tessile e agroalimentare. Il 12 saremo in piazza a Termoli e ci auguriamo una elevata partecipazione di lavoratori, disoccupati, precari, studenti e pensionati, facendo diventare il 12 una giornata di lotta”. (M.A.)