Con ordinanza del 18.3.2017, il Tribunale Penale di Larino, ufficio del giudice per le indagini preliminari, in persona della dott.ssa Veronica D’Agnone, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico della giornalista Giovanna Ruggiero, difesa dall’avvocato Massimo Romano.
La decisione, giunta in seguito alla discussione svoltasi nella camera di consiglio del 17 gennaio 2017, ha confermata la richiesta di archiviazione già formulata dal pubblico ministero, in ordine ad una querela per diffamazione a mezzo stampa sporta da un noto esponente politico regionale, avverso la quale quest’ultimo aveva presentato l’atto di opposizione che è stato, quindi, definitivamente rigettato dal gip di Larino.
L’articolo incriminato era apparso su “La Gazzetta del Molise” nel marzo 2014 e riportava il contenuto dei manifesti affissi nel Comune di San Martino in Pensilis attraverso i quali il gruppo di opposizione in municipio denunciava le “spese pazze” dell’Amministrazione, al tempo in cui Sindaco era il querelante, nel frattempo eletto in Regione e nominato Assessore.
Il Tribunale di Larino ha riconosciuto “l’esimente del diritto di cronaca e di critica” accertando “la veridicità della notizia riportata” e ritenendo l’operato della giornalista “immune da censure, non essendo contestata da alcuno la veridicità di quanto incorporato nei manifesti” nonché misurati i toni utilizzati, che “sebbene «forti e aspri» […], lungi dal configurare titolazioni o frasi gratuitamente espressive di sentimenti ostili, si collegano ad episodi specifici, sì da far ritenere integrati gli estremi della continenza espositiva“.
Archiviato, dunque, il procedimento penale a carico della giornalista, per infondatezza della notizia di reato, avendo il giudice considerato il diritto di cronaca e di critica non scalfiti dalle aggettivazioni forti in quanto ritenute ancorate ad episodi specifici ritenuti di preminente interesse pubblico, delle quali si erano occupati anche programmi nazionali, quali “Le Iene” sulla famosa vicenda del “portaborse“.
Un iter processuale lungo ed articolato, durato circa tre anni, che ha visto succedersi dapprima un pronunciamento di archiviazione con la formula della “particolare tenuità del fatto“, successivamente annullata dalla Corte di Cassazione su ricorso della Ruggiero, ed infine l’archiviazione con ordinanza del Gip D’Agnone comunicata il 21 marzo 2016.
Per gli stessi fatti, l’esponente politico ha citato la Ruggiero in giudizio, il cui procedimento civile è tutt’ora pendente, avanzando una richiesta risarcitoria di ben 200 mila euro.
Il pronunciamento riveste particolare interesse in quanto scolpisce una serie di principi sul diritto di cronaca e di critica che vanno ben oltre il singolo caso e riaffermano la libertà riconosciuta ai giornalisti di riportare una notizia “ritenendola di interesse pubblico ed idonea a sollecitare critica politica” e, pertanto, la fondamentale funzione democratica dell’informazione, troppo spesso minacciata da querele e discutibili cause risarcitorie talvolta più orientate a dissuadere e intimorire le voci critiche che a tutelare le presunte vittime di diffamazioni invero spesso inesistenti.
Soddisfazione è stata espressa dall’avvocato Massimo Romano, legale della giornalista Giovanna Ruggiero, che ha parlato di “pronunciamento esemplare, che segna una tappa giurisprudenziale fondamentale nell’affermazione del diritto di cronaca e di critica e dei rispettivi limiti”.