Le hanno individuate le Fiamme Gialle di Termoli all’esito di un blitz connesso ad una specifica attività d’indagine coordinata dall’Autorità Giudiziaria di Larino. Nel corso di numerose perquisizioni domiciliari eseguite nella cittadina adriatica, i Finanzieri hanno infatti rinvenuto e sequestrato 35 reperti archeologici in sei abitazioni private. 6 persone, risponderanno dei reati previsti e puniti dall’articolo 648 del C.P. (Ricettazione), nonché dagli articoli 175 lett.b e 176 del Decreto Legislativo numero 42/2004, riconducibili, questi ultimi, all’omessa denuncia di beni di interesse storico-artistico entro i termini di Legge, ed alla conseguente ed arbitraria presa di possesso degli stessi. L’altezza delle anfore varia da 20 centimetri ad un metro; il loro stato di conservazione appare buono, fatte salve, in alcuni casi, le incrostazioni dovute alla pregressa e lunga permanenza in mare. L’Autorità Giudiziaria ha altresì disposto ogni opportuno raccordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Molise, al fine di datare e classificare i reperti sequestrati.
Nelle more delle necessarie catalogazioni, sulla scorta di alcune preliminari e sommarie anticipazioni fornite dagli Organi tecnici, si è appreso che parte delle anfore potrebbe essere riconducibile all’epoca romana, mentre altre sarebbero invece di fattura medievale. E’ verosimile ritenere che i reperti provengano da relitti sommersi di navi onerarie, cui nell’antichità era affidato il trasporto di merci di varia natura e tipologia.