“L’ampliamento proposto dalla Momentive, industria chimica presente nel Nucleo Industriale di Termoli, va inquadrato nella scelta più generale che si intende fare per lo sviluppo di Termoli. Contrariamente a quanto affermato dal sindaco, il problema è eminentemente politico. Si tratta di effettuare a monte una scelta di sviluppo che abbia poi come postulato l’accoglimento o il rigetto di iniziative che siano con essa più o meno coerenti. E’ ormai definitivamente tramontata l’idea che in un territorio piccolo come il Molise possa assecondarsi qualunque iniziativa, purchè sia, in una totale assenza di programmazione, sia industriale che ambientale, che lascia mano libera ad opportunità che alla fine si rivelano tali solo per chi le realizza.
Il Molise soffre da tempo una stagnazione fatta di assenza di consapevolezza e di volontà di investire sulle sue effettive peculiarietà, che si riflette in una estraneità dei cittadini allo sviluppo stesso del territorio, quando non ad esserne vittime, come la diffusione di malattie degenerative registrate a ridosso dei due principali nuclei industriali evidenzia e potrebbe addirittura comprovare. Già da tempo molte associazioni di cittadini attive sul territorio hanno sposato e proposto un progetto di “Clean economy” per il Molise, teso a rilanciare con uno sforzo comune di enti, associazioni e cittadini, uno sviluppo calibrato sulle vere vocazioni del territorio: l’agricoltura di qualità, il turismo, la cultura. Se vi fosse una reale attenzione a questi temi da parte di chi decide e non solo slogan da convegno, di ampliamenti di industrie chimiche non si parlerebbe neppure. La creazione di nuovi posti di lavoro verrebbe dall’investimento che ciascuno puo’ fare su bellezza, creatività ed innovazione coadiuvati in questo da chi una politica a servizio dei cittadini vuole fare”.
Michele Marone Consigliere comunale