Documentare l’olocausto in tutta la sua portata. Sensibilizzare gli alunni delle scuole sui temi della shoah e sul significato della xenofobia. Non nascondere cio’ che è realmente accaduto descrivendolo attraverso le parole e le immagini di una delle tante vittime di quella tremenda tragedia che ancor oggi fa discutere per la sua entità. Al liceo artistico Benito Jacovitti di Termoli è stata inaugurata la mostra dal titolo “Anne Frank, una vita attuale”. Una manifestazione voluta dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli e dal Distretto Turistico “Molise Orientale” in collaborazione con l’ambasciata olandese, la regione Molise, l’assessorato regionale alla Cultura, il comune di Termoli, e l’Anne Frank House di Amsterdam. Presenti gli alunni dell’Artistico e delle scuole medie termolesi “Oddo Bernacchia” e “Maria Brigida” ai quali, per primi, è stato rivolto il messaggio sui temi trattati. A fare gli onori di casa il dirigente scolastico Stefano Giuliani che ha portato i saluti dello Jacovitti introducendo gli ospiti presenti. Ad iniziare dal presidente del consiglio comunale di Termoli Manuela Vigilante che nel suo intervento ha spiegato come la stessa amministrazione comunale di Termoli “E’ stata ben lieta di ospitare due eventi importanti tra i quali il dramma dell’olocausto che ci ricorda un passato da non dimenticare”.
A seguire i saluti della segretaria dell’ambasciatore dei Paesi Bassi in Italia Joep Wijnands che per altri impegni istituzionali non è potuto intervenire, mentre in seguito è stata la volta dell’intervento del consigliere regionale con delega alla cultura Nico Ioffredi. “Senza studenti questo incontro e questa mostra non avrebbero avuto senso – così ha introdotto il suo intervento Ioffredi -. Ringraziamo Di Giandomenico e Aart Heering, l’ambasciata e la fondazione Anne Frank di Amsterdam che hanno voluto questa mostra proprio qui a Termoli. Abbiamo la testimonianza di una vita drammatica ed una serie di eventi che hanno coinvolto una ragazza che aveva l’età di tanti nostri studenti. Una storia di guerra e persecuzioni che abbiamo solo sentito raccontare nelle ricostruzioni storiche. Sono situazioni che per fortuna non abbiamo vissuto. Bisogna dunque ragionare anche sulla giornata della memoria che non è una semplice ricorrenza, ma una cosa molto più importante con una postilla da tenere sempre a mente: mai piu’! Quello che è successo ai tempi del nazismo e la persecuzione di un popolo non deve succedere mai più. Anche in Molise abbiamo una giornata della memoria, il 31 ottobre del 2002. Ed il motivo e le parole sono sempre le stesse: mai più. Scuole sicure, non deve succedere mai più. Il benessere di oggi è frutto del lavoro degli uomini, mai dimenticare la democrazia”.
A parlare della mostra di Anna Frank ed a ricostruire quel tragico periodo storico è stato invece Aart Heering, addetto stampa e politica di ambasciata del Regno dei Paesi Bassi in Italia. Un intervento pieno di vigore, parole che hanno riportato alla mente quanto accaduto nei campi di concentramento olandesi con dati impietosi sull’olocausto. “Sono molto contento – ha detto Hering – perché per la prima volta questa mostra si tiene in una scuola. Proprio perché il suo messaggio finale è rivolto alle nuove generazioni e agli studenti. Nella mostra documentaria a pannelli troviamo molte didascalie riportate nel Diario di Anna Frank e fotografie scattate dal padre. Porto i saluti di Nico Kamp console generale emerito olandese a Firenze sopravvissuto alla Shoah. Lui ha vissuto i tempi della persecuzione ed ha aiutato parecchi ragazzi ebrei a cambiare alloggio ogni notte per scampare all’uccisione. Questa storia inizia settanta anni fa, esattamente il 12 aprile del 1945 quando il capo di stato delle forze alleate, il generale Eisenhower, visitò i primi campi di concentramento trovando una realtà allucinante. Zone piene di cadaveri con pochi sopravvissuti. Rimase sconvolto ed ordinò alle sue truppe di filmare e fotografare tutto proprio per documentare quello che accadde, spiegando come in altro modo qualcuno si sveglierà dicendo che non è accaduto nulla. Molti storici affermano proprio questo, quindi è sempre necessario ricordare quanto accaduto affinchè non si ripeta mai più. In Olanda prima della seconda guerra mondiale c’erano circa 140mila ebrei. Dopo il maggio 1945 gli ebrei rimasti in Olanda erano circa trentamila, il 70% era stato ammazzato. Sul come sia stato possibile ci sono diverse versioni, all’epoca molti non sapevano che cosa sarebbe successo, mentre gran parte della popolazione olandese ha preferito non sapere e non si è mai mossa perché era molto rischioso. Molti collaboratori invece riuscivano a guadagnare sette fiorini e mezzo per ogni ebreo denunciato. Ci sono molti documenti nella mostra di Anna Frank che provano la concentrazione di ebrei nei vari quartieri di Amsterdam e per i nazisti, a quel punto, era facile rintracciarli. Questo tipo di xenofobia non deve più accadere soprattuto per non far più succedere fatti del genere.”
A Remo Di Giandomenico, commissario dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli e di Molise Orientale, l’obbligo finale di ringraziare tutti i presenti e coloro che hanno reso possibile l’iniziativa. “Chi non conosce la storia – ha detto Di Giandomenico – non puo’ vivere il proprio futuro”.
A seguire l’inagurazione della mostra documentaria su Anna Frank formata da cinque sezioni che contano cinque pannelli organizzati con uno specifico percorso che ripropone parte del racconto della giovane olandese ed i temi dell’olocausto vissuti in prima persona. In un’altra aula dello Jacovitti è invece possibile visionare un video che ripercorre la storia della shoah. La mostra “Anne Frank, una storia attuale” resterà aperta fino al prossimo 31 ottobre. Ma vista la moltitudine di adesioni fin dalla sua inaugurazione si sta già pensando di prolungarne la durata.