Ci si avvia, per i cittadini di Termoli e dei Comuni del Basso Molise, verso la fine “dell’incubo” acqua potabile. Si attendono le certificazioni da parte delle autorità sanitarie, sperando che i parametri chimici e microbiologici siano conformi ai limiti di legge (D.Lgs 31/2001) per l’utilizzo dell’acqua per gli usi umani.Quanto accaduto mi porta a dire: ci risiamo ! Non è la prima volta che i cittadini di questo territorio sono oggetto di questi disagi, e messi alla prova della loro pazienza, a causa della fornitura dell’acqua.
Ricordo l’emergenza dell’autunno del 2000 con per l’alluminio e quella del 2010 per i trialometani, dovuti, forse, principalmente per la non corretta conduzione dell’impianto di potabilizzazione di Molise Acque, oltre che da un poco efficiente sistema di controllo analitico da parte sia dei gestori del servizio idrico che dalle autorità preposte. I disagi di questi giorni sono stati ancora superiori a quelli degli anni precedenti, poiché per diversi giorni c’è stato l’interruzione totale della fornitura di acqua, quindi l’indisponibilità dell’uso dell’acqua anche per i servizi igienici.
L’azienda Molise Acque, titolare dell’impianto di potabilizzazione, fornitrice dell’acqua ai Comuni, ha giustificato l’accaduto alla forte torbidità dell’acqua per l’eccezionale evento atmosferico dei giorni scorsi. Ciò però non esclude, e da verificare che, forse, anche altre cause hanno inciso, per esempio il non aver adeguato il processo di potabilizzazione in funzione della diversa torbidità dell’acqua da trattare, mettendo in crisi l’impianto: cattiva sedimentazione, intasamento dei filtri, ecc..inevitabile del fermo impianto, e tempi lunghi per il ripristino della produzione di acqua potabile. A conferma di ciò vi è l’assenza di disagi alle aziende del nucleo industriale di Termoli, per l’acqua prodotta dall’impianto di potabilizzazione del Consorzio di Sviluppo del Biferno, Tale impianto tratta la stessa acqua impiegata nell’impianto di potabilizzazione di Molise Acque, captata dalla diga del Liscione.
Per Termoli, forse, si potevano ridurre se non proprio evitati i disagi, se la CREA, società che gestisce il servizio idrico per conto del Comune, avuto notizia dell’interruzione totale della fornitura di acqua potabile da parte di Molise Acque, avesse richiesto, in sostituzione, la fornitura al Consorzio Industriale del Biferno. Non sarebbe stata una novità, è avvenuto già per anni nel passato per integrare l’insufficiente fornitura dell’ex ERIM oggi Molise Acque.
Qualora la CREA non avesse adottata tale soluzione per questione economiche, in quanto l’acqua potabile prodotta dal Consorzio ha un costo superiore, visto il disservizio e i disagi, anche economici, che i cittadini hanno e continuano a subire, sarebbe un atto grave e ingiustificabile!
E pensare che il Sindaco di Termoli, Angelo Sbrocca, è anche Presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale.
Questo ulteriore triste evento si spera sia occasione per “rinfrescare la mente”, all’intera classe dirigente, e soprattutto per i Sindaci del Basso Molise, dell’importanza che riveste il completamento dell’Acquedotto Molisano Centrale, consentendo anche ai cittadini di questo territorio di beneficiare delle ottime acque sorgive del Matese.
Questa opera programmata alla fine degli anni 70, da una classe dirigente “illuminata”, iniziata nel 2007 doveva essere completata nell’estate del 2012. A seguito di una ulteriore perizia di variante dei lavori, richiesta nel 2011 dal Comune di Montenero di Bisaccia, ad oggi i lavori risultano fermi in attesa dell’approvazione del CIPE e della Corte dei Conti.
Dopo i tanti “strombazzamenti”, in occasione di ogni competizione elettorale, con l’annuncio dell’imminente ultimazione dei lavori e la fornitura di acqua di sorgente anche per i cittadini del Basso Molise, ad oggi nulla è cambiato, si continua ancora ad utilizzare l’acqua trattata con tutti i disagi.
Questo ulteriore evento non può che farci gridare con forza: ORA BASTA!
Nicola Felice