La comunità religiosa di Mafalda si è raccolta intorno al Vescovo di Termoli, S.E. Mons. Gianfranco De Luca, per celebrare la tradizionale Giornata del Ringraziamento, organizzata dalla Coldiretti. Questa festa, che sancisce la chiusura di un’annata agraria e l’inizio della successiva, ha le sue origini nel 1951, per iniziativa della Coldiretti, e viene celebrata nelle parrocchie rurali, nel periodo che va dalla festa di San Martino a quella di Sant’Antonio Abate. Quest’anno la Festa del Ringraziamento sancisce la chiusura di un annata agraria non certo entusiasmante per la produzione agricola, non solo in Molise. E’ crollata, secondo i dati di Coldiretti, la produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea, tipici anche del Molise, che fanno segnare un calo, a livello nazionale, che va dal 35 per cento per l’olio di oliva al 15 per cento per il vino, fino al 4 per cento del grano duro destinato alla pasta, ma è calato anche il raccolto dell’ortofrutta sotto gli effetti del maltempo. Il bilancio agricolo nazionale dell’anno, sconvolto da un andamento climatico del tutto anomalo, registra 2,5 miliardi di euro tra calo produttivo, maggiori costi per la difesa delle colture e stravolgimento nei consumi.
La manifestazione a Mafalda, coincidente con la celebrazione della festività di Sant’Andrea Apostolo, si è svolta con la messa officiata dal parroco, Don Nicolino Calvitti, insieme al Vescovo, S.E. Mons. Gianfranco De Luca, subito dopo la benedizione dei mezzi agricoli, caratterizzata dalla presenza delle bandiere e dei dirigenti di Coldiretti, tra cui il presidente regionale del Molise, Tommaso Giagnacovo, il presidente di Sezione Romolo Zara ed il presidente del Coredimo, Ermenegildo Vizzarri, e si è conclusa con un momento conviviale, con piatti della tradizione contadina, con tutti i partecipanti.
Un messaggio, che mobilita temi presenti anche nell’azione sindacale di Coldiretti, è quello formulato dalla Commissione CEI, nel messaggio per la 64ª Giornata nazionale del ringraziamento del 2014: “Coltivare la terra in forme sostenibili, per nutrire il pianeta con cuore solidale”; “adottare comportamenti quotidiani basati sulla sobrietà e la salubrità nel consumo del cibo”; “rendere grazie a Dio e ai fratelli” per il dono “che ogni giorno riceviamo dalla terra e dal lavoro dell’uomo, in modo tale da tutelarli anche per le prossime generazioni”. “La finanza si comporta con il cibo come una pura merce, su cui scommettere per trarne profitto, a prescindere dal destino di chi di esso vive. La sua stessa disponibilità è a rischio: spesso essa è destinata ad altri scopi o diviene oggetto di una lotta commerciale tra le economie più forti. E non mancano le pressioni crescenti sul piano della legalità: la salubrità dei prodotti è minacciata da abusi e forme di inquinamento che talvolta neppure percepiamo. Una situazione complessa, dunque, che mette a rischio la capacità dell’agricoltura di garantire sicurezza alimentare, per avere un cibo che possa nutrire gli abitanti del pianeta e che sia affidabile per chi lo consuma.” Occorre impegnarsi “sviluppando e promuovendo un modello di produzione agricola che sia attento alla qualità e alla salvaguardia dei terreni, in modo da garantire effettiva sostenibilità.”
A Mafalda la giornata del ringraziamento Coldiretti con il Vescovo di Termoli De Luca
Commenti Facebook